Una serata ricca di emozioni quella che si è svolta lo scorso venerdì 14 giugno, presso Villa San Michele, cornice del tradizionale “passaggio della Campana”, simbolo del passaggio di consegne del Lions Club Viterbo tra il presidente uscente (Francesco Cima) e in arrivo (Paolo Cannone). Il Presidente Cima ha salutato gli ospiti e le autorità, tra cui la neoeletta deputata europea Antonella Sberna e il sindaco Chiara Frontini, presenti per un breve saluto, che si sono congratulati per l’assidua e preziosa presenza sul territorio di una realtà come quella del Lions Club , che da sempre persegue un unico ed importante obiettivo: la solidarietà. La serata è proseguita con il consueto evento conviviale impreziosito dalla presenza dell’architetto. Raffaele Acenzi che, con i suoi collaboratori, ha presentato ai soci e ai loro ospiti la nuova Macchina di Santa Rosa che sfilerà per le vie della città il prossimo 3 settembre. Al termine della serata è avvenuto il passaggio di consegne tra Francesco Cima e Paolo Cannone che hanno salutato i presenti con un breve discorso di inaugurazione: “Con il vostro aiuto, con la vostra presenza, con la vostra partecipazione saremo portatori dei più alti ideali del Lionismo in Viterbo, nel territorio che rappresentiamo. Sarà facile con le vostre raccomandazioni, suggerimenti e risoluzioni elevare i temi cari ai Lions, completare i servizi che abbiamo in corso e crearne di nuovi. Sarò fedele al mio motto: Numquam provocatio nimis magna erit/Nessuna sfida sarà mai troppo grande. Grazie a Francesco Cima che, con il suo paziente lavoro, ha saputo starmi vicino in questi giorni, spingendomi subito verso nuovi entusiasmi e rinnovati propositi. Sono orgoglioso dell’alto senso del dovere che mi chiama a rappresentare tutti voi e il club viterbese”. A Cima vanno anche i ringraziamenti da parte di tutti i soci del Club per quest’anno trascorso mentre a Paolo Cannone i più sentiti auguri per un nuovo anno segnato dai valori che da sempre contraddistinguono i Lions: dimostrare, con l’eccellenza delle opere e la la diligenza del lavoro, la serietà della vocazione a servire.
