Incoronazione del Marzocco, l’antica tradizione si rinnova in Piazza della Signoria – .

Incoronazione del Marzocco, l’antica tradizione si rinnova in Piazza della Signoria – .
Incoronazione del Marzocco, l’antica tradizione si rinnova in Piazza della Signoria – .

Per il quarto anno consecutivo, rivive a Firenze l’antica tradizione dell’incoronazione del Marzocco, che storicamente avviene quattro giorni prima della festa del santo patrono San Giovanni. Un’importante cerimonia riportata in vita dal Comune di Firenze su iniziativa della Società San Giovanni Battista, in collaborazione con il Corteo Storico della Repubblica Fiorentina e il Calcio Storico Fiorentino e l’Oreficeria Paolo Penko.

A Bottega Penko si deve la creazione della Corona, pensata per l’occasione per celebrare il Santo Patrono di Firenze. Preziosi lavori a traforo, cesellatura e bulino, arricchiti da smalto rosso cremisi traslucido alternato a smalto bianco, caratterizzano questo capolavoro di arte orafa. Perle, granati, cristalli di vario taglio e forma e un lapislazzuli venivano utilizzati per “gioiellere”, alla maniera antica, la corona destinata a ornare la testa del Marzocco.

È stata il vicesindaco Alessia Bettini a porre la bellissima corona sulla testa del Leone, simbolo del potere fiorentino. Il cerimoniale ha come base storica quanto avvenne durante le stesse celebrazioni nel XVI secolo. Il Corteo Storico della Repubblica Fiorentina si muoveva dal Palagio di Parte Guelfa per raggiungere Piazza della Signoria dove si univa alla delegazione della Compagnia di San Giovanni Battista, detentore della Corona.

In questa occasione sono stati proclamati vincitori della terza edizione del Premio Corona del Marzocco l’attore e artista Gianmaria Vassallo e Silvia Daddi, titolare del “Mollica’s”. Sull’Arengario di Palazzo Vecchio si è tenuta la consegna del premio, istituito dalla Compagnia di San Giovanni Battista e realizzato dall’oreficeria Paolo Penko.

Ai due giovani, premiati per aver saputo comunicare e raccontare con successo la Toscana, la sua cultura, tradizioni e curiosità attraverso il mondo dei social, è stata consegnata una riproduzione in miniatura della Corona del Marzocco che, secondo l’antica tradizione fiorentina, è posta sul capo del Marzocco in Piazza della Signoria in occasione dei festeggiamenti di San Giovanni Battista.

L’opera, fedele all’originale in ogni dettaglio, è realizzata in lega dorata con l’antica tecnica della fusione a cera persa e rifinita a mano. Come nell’originale si legge il motto del romanziere Sacchetti: “Io porto la corona per la degna patria affinché tutti possano mantenere la libertà”. La base, realizzata in legno dalla storica Falegnameria Biagioni, è dipinta a mano da Francesco Forconi, in arte Skim, artista e pittore fiorentino contemporaneo. Skim ha dipinto la base nel suo stile “Harmonic Chaos” in blu notte, utilizzando gli elementi principali del Battistero e della città di Firenze, che culla l’opera.

La Corona di Marzocco

La corona, del diametro di 26 cm, è in ottone dorato ed è composta da un’importante fascia alta 15 cm. Diviso in sei ordini, è decorato con la tecnica del penkato, alternata a finissime cesellature e punteggiature. È ornato da cinque imponenti gigli bottonati, finemente cesellati su entrambi i lati e smaltati in rosso cremisi traslucido con preziosi riflessi dorati. Ogni giglio è impreziosito da un cristallo rosso sfaccettato con taglio a “braccio di croce”.

Ai gigli si alternano cinque gruppi di tre perle barocche a goccia, sorretti da un elemento a foglia d’acanto con girali e volute; a contenere ogni perla, un piccolo elemento smaltato. Al centro della corona campeggia la testa del Marzocco di Donatello che indossa la Corona Granducale di Cosimo I de’ Medici. Nei suoi occhi sono incastonati due rubini birmani; ai suoi lati sono presenti due loghi Penko con al centro una pietra bianca sfaccettata.

Sullo stesso registro del Marzocco sono disposti 19 elementi decorativi quadrilobati di varia forma, cesellati e incisi a bulino, e impreziositi da granati, perle, cristalli e castoni decorati con smalto cremisi e bianco. Di seguito è riportato il motto “Corona porta per la degna patria affinché ciascun Mantegna abbia libertà”, come riportato dal romanziere Franco Sacchetti. Il motto è inciso nel carattere “Rotonda”, ispirato a quello utilizzato dall’umanista fiorentino Poggio Bracciolini.

Sotto la criniera del Marzocco c’è un cabochon di lapislazzuli, con al centro il simbolo della Compagnia di San Giovanni Battista. Sulla stessa fascia sono presenti 28 montature penkati che alternano sei perle sferiche rosa a 22 pietre cabochon rosse contornate da piccoli decori in smalto bianco. Sul retro della corona San Giovanni Battista, come è rappresentato sull’antico Fiorino di Firenze del 1252.

Fonte: Ufficio stampa

 
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