Presentazione del progetto “Porte Aperte”, l’alta formazione professionale in Sicilia – Il Giornale di Pantelleria – .

Margherita Peluso e Marta Abba, la musa di Pirandello

Due donne, due storie di vita e la Sicilia nel cuore

Il lavoro per il film documentario è iniziato qualche anno fa e si è concluso in primavera “Alla ricerca di Marta” che racconta Marta Abba, la musa di Luigi Pirandello.

L’anteprima nazionale si è svolta lo scorso 16 maggio al Teatro Luigi Pirandello di Agrigento dove è stato proiettato il docufilm che ha riscosso tanto successo e tanta curiosità.

Il prossimo appuntamento è 14 giugno (ore 20:30) al Multisala Apollo di Messina. Alla proiezione del docufilm saranno presenti in sala il regista, l’attrice protagonista Margherita Peluso e la troupe artistica del film.

“Sono sempre nel mezzo di quell’inferno rosa di casa mia e di quell’inferno rosso che è dentro di me. Non riesco mai a trovare un po’ di tranquillità. Questi giorni sono passati senza che potessi prendere fiato per me, camminare per me, guardare niente per me, niente, niente. Chissà se domani sarò dell’umore giusto.” È la voce fuori campo: femminile, ferma, decisa.

Come uno storico ripercorre carte d’archivio, così l’attrice Margherita Peluso segue, sul filo delle sensazioni e delle emozioni, un viaggio temporale su un percorso cartaceo, cioè un percorso complesso tracciato da un lungo e corposo scambio di lettere (1925-1936 ) tra Marta Abba (attrice di origini milanesi, classe 1900) e l’allora già famoso drammaturgo Luigi Pirandello che apprezzò il grande talento artistico di Marta, ma anche la sua straordinaria bellezza. Inizia così tra i due un rapporto professionale, un sodalizio artistico, che si concluderà alla fine del 1936, con la morte del premio Nobel.

In oltre un decennio Marta Abba e il suo “Maestro” si sono scambiati oltre 800 lettere, conservate in parte a Roma (presso l’Istituto di Studi Pirandelliani), in parte presso la biblioteca dell’Università di Princeton (New Jersey), alle quali l’attrice, ormai ottantenne vecchia, donò tutta la corrispondenza, rivelando al mondo il suo tormentato rapporto con Pirandello.

La dimensione caleidoscopica del docufilm “Alla ricerca di Marta” ruota attorno a questo intricato mosaico di temi emotivi e letterari, che fotografano personaggi e raccontano storie di vita. Un film sulla musa di Pirandello”, del regista Lorenzo Daniele, prodotto da Fine Art Produzioni srl, con il sostegno della Regione Siciliana – Sicilia film Commission, scritto da Alessandra Cilio; con la partecipazione di Annamaria Andreoli, David J. Diamond, Pietro Frassica, Lucia Sardo. Nel film sono presenti, oltre a Margherita Peluso, il regista australiano Laurence Strangio e gli attori siciliani Davide Sbrogiò e Mauro Italia. La realizzazione del docu-film è durata quasi due anni, tra ricerca bibliografica, stesura del testo, sopralluoghi, riprese e montaggio. Le location delle riprese sono state la Sicilia, Roma e gli Stati Uniti.

La trama narrativa del film è quella della ricerca: Margherita è un’attrice che ripercorre le orme di Marta, tra Sicilia, Italia e Stati Uniti. E la Sicilia è il punto di partenza, ma anche il punto di arrivo. L’Isola è la protagonista di questo film, è il luogo dell’Anima per Margherita, è la terra del Maestro di Marta. In questo viaggio intimo e personale c’è tutto il significato di questa storia che viene raccontata con uno stile semplice e narrativo, un reportage che accende i riflettori su una donna dal carattere forte e deciso.

Margherita Peluso con i suoi occhi vivaci, lo sguardo sbarazzino ma deciso. Intraprendente e ottimista, possiede una grande voglia e capacità di fare che si sposa molto bene con il suo sorriso. È nata a Milano ma può essere considerata siciliana per quella zona sud-orientale dell’isola di cui è intrisa parte del suo DNA ereditato dal padre di origini modicane. L’odore e i ricordi della casa dei nonni paterni l’hanno sempre guidata nel suo percorso artistico come una sorta di memoria fossile che emerge dirompente dalle pieghe della sua vita. Educazione teatrale, arte partecipativa e comunicazione sono le coordinate che l’accompagnano da sempre. Ha una grande vocazione per la recitazione e una vita sempre vissuta sul palco dove esiste solo il presente. A questo è necessario aggiungere un mix di competenze acquisite nel tempo, ovvero interprete, autore e regista. Nel 2002 è stata allieva del maestro Kuniaki Ida presso l’Accademia Internazionale di Jacques Lecoq. Successivamente ha continuato la sua formazione con Emma Dante e Mamadou Dioum, allievo di Peter Brook. Nel 2010 ha studiato con l’attrice Gloria Gifford a Los Angeles. È un’ottima promotrice dell’italianità all’estero. Versatilità nella recitazione, originalità spontanea che va oltre la dimensione dei sensi e “Premio Modicanity” (nel 2019).

Margherita Peluso e Marta Abba. Cosa hanno in comune? “Studiando le lettere e, soprattutto, sul set mi sono identificata così tanto con Marta che potrei dire che condivido molte cose con lei: è un’attrice di teatro e di cinema, è milanese, e – come me – ha un collegamento con la Sicilia, lavora frequentemente negli USA e all’estero; ma soprattutto vive la sua carriera di attrice di teatro come una vocazione, un sacrificio indispensabile all’Arte. La storia di Marta Abba mi ha dato quella spinta maggiore per poter lavorare ad un progetto grande ed internazionale. E così, dando voce a Marta ho capito che avrei dato voce non solo alla mia storia ma alle storie di tante artiste che vivono in Italia e che ancora non possono intraprendere questo percorso come una vera professione”.

Giuseppe Nativo

 
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