“Abuso di potere per costringerlo alle dimissioni” – .

“Abuso di potere per costringerlo alle dimissioni” – .
“Abuso di potere per costringerlo alle dimissioni” – .

C’è un conflitto aperto riguardo alla carcerazione politica di Giovanni Toti. Da una parte l’opposizione giustizialista che chiede le sue dimissioni, dall’altra il garantismo del centrodestra. E in mezzo all’indignazione per la mancata revoca degli arresti domiciliari. L’avvocato Carlo Taormina, che ieri ha denunciato al gip di Genova Paola Faggioni di aver, violato la norma che richiede fatti concreti per diagnosticare il pericolo di reiterazione dei reati, e quindi abuso di potere, tentato di costringere Toti a dimettersi da presidente della Regione ”. La denuncia dell’avvocato si fonda sulle ragioni con cui il gip, venerdì scorso, ha respinto la richiesta di revoca delle misure cautelari, o in alternativa attenuanti, presentata dal difensore Stefano Savi. L’avvocato aveva atteso la fine della campagna elettorale per le europee per depositare l’istanza, così da scongiurare il rischio di recidiva individuato dal giudice in vista del voto dell’8 e 9 giugno.

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Ma non è servito a nulla, perché il gip ha spostato la sbarra all’anno prossimo: «È evidente, anche alla luce dei recenti sviluppi investigativi, che permane il pericolo che l’indagato possa ripetere condotte simili – peraltro ritenute del tutto legittime e rettificato dai predetti – in vista delle prossime competizioni elettorali regionali del 2025 (o di eventuali ulteriori competizioni elettorali), per le quali i predetti avevano peraltro già avviato la relativa raccolta fondi”. Inoltre, “tale pericolo diventa ancora più concreto se si considera che il predetto soggetto continua a ricoprire le stesse funzioni e incarichi pubblici, con la conseguente possibilità che venga nuovamente messo al servizio di interessi privati ​​in cambio di finanziamenti”, noi leggiamo.

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La difesa adesso farà ricorso al Riesame, mentre l’avvocato Taormina denuncerà al gip per abuso di potere. Intanto i 5 Stelle sono tornati a pretendere la testa di Toti. Il senatore grillino Luca Pirondini ha addirittura chiesto l’intervento del governo Meloni per sbloccare la situazione e spingere il governatore a lasciare il suo posto. Un’eventualità remota, se guardiamo bene le dichiarazioni di Matteo Salvini, che parla di tenacia. E anche quelle del vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè: «Toti deve decidere autonomamente se è in grado di governare e amministrare la Liguria: se è completamente convinto di fare il bene dei liguri, se pensa che i lavori possono andare avanti, poi non deve dimettersi». Il sostenitore di Forza Italia ha aggiunto che «se invece ritiene che la sua permanenza in stato di restrizione possa fermare l’azione amministrativa della Liguria, trarrà lui stesso le conclusioni. Ma attenzione a non lasciare che sia la magistratura a dirci cosa bisogna fare. Noi deriviamo le pressioni per le dimissioni di Toti, in nessun atto osano legare le dimissioni alla concessione della libertà”.

 
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