così il treno storico ha lasciato il posto alla modernità – .

Ieri, per festeggiare l’ultimo viaggio della Circumetnea dalla fermata Borgo a Paternò (e ritorno), è stato Nunzio Condorelli di SiciliAntica a “disturbare” Edmondo De Amicis, che nel suo “Ricordi di un viaggio in Sicilia” ha scritto: “ È quando ti affacci al finestrino del treno in corsa (all’epoca era ancora il treno a vapore, ndr) e capisci che la cosa più bella del viaggio è abbassare il vetro, sporgersi e ammirare uno dei i paesaggi più belli del mondo, mentre il treno della Ferrovia Circumetnea fa il giro del vulcano più alto d’Europa sferragliando ed emettendo quel fischio quasi muto in prossimità dei passaggi a livello presidiati e incustoditi, delle stazioni più remote e dei caselli autostradali”. Il dubbio di SiciliAntica resta il destino della linea ferroviaria che da domani non sarà più utilizzata.

A dire il vero quello di SiciliAntica, con decine di persone partite dal Borgo per arrivare a Randazzo e rientrare intorno alle 17, non è stato l’unico “viaggio dimostrativo” di ieri. In mattinata l’associazione “Salvaciclisti” aveva organizzato anche un gruppo con partenza alle 8, “nell’ultimo giorno di servizio del treno prima della sospensione dei treni tra Catania e Paternò”.

Resta la Circumetnea

Perché, in fondo, non si è trattato di un vero e proprio addio: da domani la “littorina” resterà infatti sul percorso più suggestivo decantato da De Amicis, quello che da Paternò attraversa Biancavilla, Bronte, Maletto, Randazzo, Solicchiata, Linguaglossa, Piedimonte Etneo, Mascali, Giarre e Riposto.

Da Catania a Paternò, però, abbiamo dovuto cedere alla modernità e alla necessità di trasporti pubblici rapidi ed efficienti. Anche se, di fatto, è ancora tutto “work in progress”.

La metro

Sì, perché oggi la linea metropolitana parte da Stesicoro, passa per le fermate Giovanni XXIII, Galatea, Italia e Giuffrida e arriva a Borgo, e da qui viaggia in metropolitana attraverso le stesse fermate che il treno ha sempre percorso in superficie: Milo, Cibali , San Nullo e Nesima. Entro fine giugno è prevista l’apertura delle fermate Fontana (utile per chi deve raggiungere l’ospedale Garibaldi di Nesima) e Monte Po. Ma il previsto prolungamento della linea metropolitana da Monte Po a Misterbianco, e da Misterbianco a Paternò è ancora in corso con cantiere in fase di avvio (il primo) e con cantiere recentemente avviato (il secondo). Gli utenti non rimarranno senza alternative: da domani il servizio ferroviario sulla tratta Catania-Paternò sarà sospeso, ma sostituito con gli autobus messi a disposizione anche da Fce e che arriveranno, per ora, alla fermata della metropolitana di Nesima. Appena apriranno Fontana e Monte Po, che dispongono di spazi adeguati per la sosta dei bus, l’arrivo sarà anticipato ulteriormente.

Storia

La storia, in ogni caso, non verrà cancellata. Dopotutto, non è mai successo. «Oggi – ci confida Salvo Fiore, direttore generale Fce – abbiamo uno spazio espositivo con auto storiche a Bronte. Non escludiamo di aprirne uno anche a Catania. Una cosa è certa, dobbiamo andare verso il futuro e ottimizzare il sistema dei trasporti, rendendolo il più integrato possibile”.

Il dubbio su cosa ne sarà del lungo percorso attualmente chiuso è presto svelato: «La parte abbandonata – spiega l’amministratore delegato – la restituiremo al Demanio. I Comuni su cui si trova il percorso potranno quindi richiedere una concessione in uso per realizzarne la riqualificazione, anche per ricucire in alcuni punti il ​​tessuto urbano attualmente separato dai binari; l’ideale sarebbe destinare il percorso ad un sistema lineare di mobilità dolce”.

Ipotesi non remota, tutt’altro, tanto che ieri nell’ultimo viaggio pomeridiano era presente anche Mike Icks, responsabile Mobilità del Comune di Misterbianco: «Si tratta di un passo gigantesco per la mobilità sostenibile. Lungo il tracciato del vecchio Circum dismesso sarà progettata una pista ciclopedonale adatta a tutte le micromobilità, pedoni, biciclette, monopattini e monopattini elettrici. L’obiettivo è ridurre il traffico automobilistico e orientarsi sempre più verso una mobilità sostenibile”.

 
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