Imprese. Le scaleup in Italia sono 818, guidate da Lombardia e Lazio – .

Imprese. Le scaleup in Italia sono 818, guidate da Lombardia e Lazio – .
Imprese. Le scaleup in Italia sono 818, guidate da Lombardia e Lazio – .

Il nostro Paese nella top 10 delle ‘superstar’ dell’Ue

(DIRE) Roma, 16 giugno. – Arriva in Europa un nuovo strumento, l’European scaleup monitor, che permette di monitorare in tempo reale l’andamento del mercato startup UE, e in particolare l’evoluzione delle scaleup. È promosso dall’European Scaleup Institute (Esi), formato da business school di tutta Europa tra cui l’italiana Luiss Business School. Il nuovo strumento è stato presentato nel corso della seconda Conferenza europea sulle scaleup promossa da Esi, che si è tenuta nei giorni scorsi a Roma, ospitata dalla Luiss Business School e da Zest Hub.

I NUMERI ITALIANI – L’Osservatorio europeo delle scaleup classifica le scaleup come aziende che hanno meno di 10 anni e con una crescita del fatturato del 40% in almeno 2 degli ultimi 3 anni. Secondo dati inediti diffusi nel corso del Convegno alla Luiss Business School, in Italia attualmente sono presenti 818 scaleup. La maggior parte delle scaleup italiane si trovano in Lombardia (218), seguita dal Lazio (116). La media delle aziende scaleup italiane rispetto al totale delle aziende osservate è pari allo 0,54%.

IL CONFRONTO EUROPEO – Dal confronto con gli altri Stati europei emerge l’assenza dell’Italia nella top 10 dei paesi in cui sono presenti più imprese in crescita. Il Bel Paese, però, è nelle prime dieci posizioni per la presenza di aziende “superstar”, cioè aziende che sono in forte crescita ma che, a differenza delle scaleup, sono sul mercato da più di 10 anni. Per il resto, i dati del monitor mostrano che i paesi molto piccoli (vale a dire Malta, Cipro e Lussemburgo) tendono a occupare posizioni molto alte nella top ten degli stati con il maggior numero di aziende in espansione, ma con dati molto variabili nel tempo, mentre i paesi nordici (Finlandia, Danimarca, Svezia) ottengono punteggi elevati su vari parametri di crescita aziendale e mantengono una performance piuttosto stabile nel tempo. Per quanto riguarda nello specifico le scaleup, che sono tra le aziende più giovani a espandersi, dal monitor emerge che Polonia, Lituania, Romania e Lettonia sono i primi 4 Paesi europei per presenza di questa tipologia di imprese sul proprio territorio. I SETTORI – Con riferimento alle industrie, il monitor registra un gran numero di scaleup nel mondo dell’ospitalità e la continua ascesa di quelle nei settori ICT e ricerca e sviluppo (R&S), già forti in Europa: la maggioranza delle scaleup e Le superstar dell’UE appartengono a questi settori e svolgono un ruolo fondamentale nel promuovere l’innovazione e la digitalizzazione.

I RISULTATI PER UNA SOLA REGIONE ITALIANA – Come anticipato, in Italia la Regione con il maggior numero assoluto di scaleup appartiene alla Lombardia, che conta anche il maggior numero di imprese ‘superstar’ (152). Ma la Regione con la migliore quota di scaleup (ovvero la percentuale tra scaleup e campione di tutte le imprese osservate) è il Lazio. Rispetto alla media nazionale, che vede lo 0,54% del totale delle imprese in fase di scaleup, Lombardia e Lazio addirittura superano questa media rispettivamente con lo 0,60% e addirittura lo 0,94%. Percentuale che si attesta rispettivamente allo 0,62% e allo 0,42% per le aziende superstar. Tra le altre Regioni con un buon numero di scaleup troviamo il Piemonte con 47 startup in fase di crescita (0,46% sul totale imprese regionali), Emilia Romagna con 49 scaleup (0,34%), Toscana con 36 scaleup (0,32). Chiude la classifica il Trentino Alto Adige con sole 9 scaleup (0,25% del totale) ma ha il tasso Superstar più alto d’Italia, con 24 aziende ‘vecchie’ in forte espansione, pari allo 0,66% del totale.

LE RAGIONI DEL GAP E LE RICETTE PER LA CRESCITA – “I dati diffusi nella seconda European Scaleup Conference – commenta Christian Lechner, Associate Dean for Research della Luiss Business School e membro dell’European scaleup Institute – certificano che nonostante il crescente entusiasmo e attenzione verso le scale-up, si registra un declino abbastanza costante nella presenza relativa di tutti i tipi di imprese in rapida crescita in tutta Europa. Ciò indica che c’è ancora molto lavoro da fare se vogliamo che il “Vecchio Continente” diventi davvero un ecosistema competitivo per le scaleup. È certificato, inoltre, il gap italiano nella crescita delle scaleup e, a maggior ragione, nel garantire il contesto per lo sviluppo delle unicorn company (aziende che hanno raggiunto una valutazione di mercato superiore al miliardo di dollari, pur non essendo quotate in Borsa). scambio; ed. Il punto è che si parla tanto di startup ma quasi nessuno – compreso il mondo istituzionale – si occupa di scaleup. E il rischio, che va evitato, è che venga promosso molto il mondo delle startup, facendo di fatto scivolare via potenziali scaleup che poi diventino degli unicorni”. (Com/Rosso/Dire) 04:09 16-06-24

 
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