Catanzaro, martedì 18 giugno la Conferenza Nazionale dei Garanti del Territorio – .


16 giugno 2024 23:56

“Prigioni della mente”è il titolo della due giorni di dibattito organizzata dal Garante regionale dei diritti delle persone detenute, Luca Muglia, che si terrà il 18 e 19 giugno presso la cittadella regionale “Jole Santelli” di Catanzaro. Si concluderanno i lavori della prima sessione Maurizio D’EttoreGarante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale.

In apertura, martedì 18 giugno alle 12.30, si terrà la conferenza stampa della Conferenza Nazionale dei Garanti Territoriali delle Persone Prive di Libertà in occasione della giornata di mobilitazione per migliorare le condizioni di vita nelle carceri. La protesta si rinnova ogni 18 del mese per l’appello “Servono interventi urgenti contro sovraffollamento e suicidi nelle carceri” lanciato il 18 marzo dal presidente della Repubblica Mattarella, che aveva invitato la classe politica del Paese ad adottare urgentemente misure immediate per allentare il clima di tensione che esiste nelle carceri italiane, causato principalmente dal sovraffollamento, dalla carenza di personale e dall’inefficienza dell’assistenza sanitaria intramurale.

Purtroppo il ricorso resta inascoltato. Alla conferenza stampa parteciperà il Garante regionale della Calabria Luca Mugliail portavoce della Conferenza e Garante regionale della Campania Samuele Ciambrielloil garante regionale del Piemonte Bruno Mellano e alcuni Garanti territoriali. Interverranno anche loro Antonello Talericomembro del Consiglio Nazionale Forense e Valerio Murganomembro del Consiglio Nazionale dell’Unione delle Camere Penali Italiane.

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Nel documento della Conferenza nazionale dei Garanti, diffuso dal portavoce Samuele Ciambriello, “la sostanziale indifferenza della politica rispetto all’aggravarsi dello stato di sofferenza dei detenuti, rispetto al peggioramento delle condizioni di vita delle nostre carceri che, lungi dal consentire questa realizzazione del volto costituzionale della pena, continuano a tradire i principi costituzionali fondamentali europei e internazionali su cui poggia lo Stato di diritto e a umiliare continuamente la dignità umana delle persone soggette a restrizioni”.

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E ancora: “è fondamentale che il legislatore individui subito misure, anche temporanee, volte ad allentare la tensione sulla popolazione carceraria”. “È allora necessario – prosegue il documento – cominciare ad attuare un modello di esecuzione penale che si allontani il più possibile dalla visione cancerocentrica del sistema punitivo. Ciò sarebbe già possibile, secondo la normativa vigente, attraverso un maggiore ricorso da parte delle persone ristrette a misure alternative alla detenzione: al 10 giugno 2024 erano 23.443 le persone con residuo di pena inferiore a tre anni, di cui 7.954 con residuo di pena inferiore di un anno; sono 1.529 i detenuti a cui è stata comminata una pena da 1 mese a 1 anno”.

Il Garante Muglia sottolinea: “La Calabria può essere un crocevia del dibattito nazionale sul carcere. Ormai parliamo ogni giorno delle condizioni delle persone detenute. Garanti, sindacati di polizia, avvocati, magistrati, volontari, cappellani e associazioni veicolano quotidianamente l’emergenza carceraria. Tuttavia, questo paradossalmente porta a un’ulteriore frustrazione per le persone limitate. Nonostante tutte le chiacchiere, infatti, non cambia nulla. I dati sono agghiaccianti. Nelle ultime 24 ore quattro suicidi in carcere. Dall’inizio dell’anno si sono tolti la vita 44 prigionieri. In Calabria una situazione grave, dal 1° gennaio 2024 a oggi, cioè in meno di sei mesi si sono già registrati 2 suicidi e 80 tentati suicidi”.

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