Da Imola a Marina di Ravenna «Cinema Divino»: l’ideatore Catani dice: «Serate uniche» – .

Da Imola a Marina di Ravenna «Cinema Divino»: l’ideatore Catani dice: «Serate uniche» – .
Da Imola a Marina di Ravenna «Cinema Divino»: l’ideatore Catani dice: «Serate uniche» – .

Elena Nencini
Gli appassionati di cinema incontrano gli appassionati di vino in un proficuo scambio culturale, anche grazie al paesaggio, nella manifestazione “Cinema Divino”, giunta alla 21esima edizione. Carlo Catani da Faenza che cura la cura è pronto per un’estate unica. Film, vino e paesaggi sono i tre elementi che per Catani rendono irripetibili le serate di «Cinema divino», la manifestazione nata a Faenza nel lontano 2003 grazie a Valter Dal Pane. Primi appuntamenti martedì 18 giugno a Casa Spadoni a Faenza con «Berchidda live», mentre il 19 giugno a Villa Monty Bansky a Cesena con «50 km all’ora».
21° anno di «Divine Cinema», come è cambiata la manifestazione?
«L’evento arriva alla 21esima edizione anche se sono subentrato io solo nel 2012: inizialmente erano tre serate sperimentali di tre cantine amiche, appassionate di cinema, credo che nella prima edizione avevamo circa 80 persone. Negli ultimi anni c’è stato un cambiamento enorme, sono diventate serate di condivisione in un momento di festa. L’evento è stato strutturato in altre regioni d’Italia: anche se il Covid ci ha fermato, in Friuli siamo ripartiti con la decima edizione”.
Quante serate in Emilia Romagna?
«Dovremmo arrivare a 30 serate, negli altri anni siamo arrivati ​​anche a 60 eventi, ma era ingestibile. Grazie anche ai food truck che offrono la possibilità di ‘coprire’ luoghi non attrezzati, ci siamo allargati fino a coinvolgere stabilimenti balneari e cantine. Siamo una mostra itinerante, andiamo nei luoghi e li lasciamo come li abbiamo trovati. Siamo un’impercettibile presenza festosa in luoghi non sempre facili da raggiungere, dove raccontiamo la filosofia dei produttori. Il terzo alleato è il paesaggio, parliamo di serate uniche, di un film, di un vino, di un luogo ogni volta diverso. Abbiamo scelto luoghi e film prestando ancora più attenzione ai temi green e sostenibili, anche grazie ad una minore produzione di programmi cartacei”.
Nuovi locali che hanno aderito all’iniziativa?
«Ci ​​sono diverse location già collegate e scelte dalle cantine, l’azienda Tozzi ad esempio, a Casola Valsenio collabora con il ristorante lì vicino, spesso nascono collaborazioni interessanti, non è facile scegliere le location perché bisogna verificare che gli spazi siano corretto, può contenere il giusto numero di persone, c’è la corrente elettrica, ci sono i permessi. Ci piace pensare di regalare momenti magici al cinema che vive momenti di crisi”.
Qual è la formula vincente di questo evento?
«Abbiamo uno zoccolo duro di aziende – circa il 70-75% – che collaborano con noi da anni, il 25% di soggetti che si alternano o sono nuovi. Vogliamo contaminare pubblici diversi, amanti del vino e amanti del cinema: siamo ancora in trattative con alcune aziende vinicole che speriamo di concretizzare presto: Podere Nespoli sarà lì dopo diversi anni, con Villa Monti Bansky nel cesenate torneremo con due serate. Per la prima volta ci sarà un frantoio, Valsanterno, che offrirà una doppia degustazione di olio e vino”.

 
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