Liste d’attesa, in Veneto i medici pagavano 100 euro l’ora per far fronte a 15mila visite – .

Liste d’attesa, in Veneto i medici pagavano 100 euro l’ora per far fronte a 15mila visite – .
Liste d’attesa, in Veneto i medici pagavano 100 euro l’ora per far fronte a 15mila visite – .

Liste d’attesa, in Veneto sono ancora 9.320 le visite pre-visita per la Gastroenterologia, 2.820 le prestazioni per l’Ortopedia e 2.800 per la medicina fisica e riabilitativa. Per non parlare dei controlli delle stesse specialità. Sono i dati ufficiali, pubblicati sull’ultimo numero del Bur, il Bollettino della Regione Veneto. È la delibera 608 del 4 giugno scorso, con la quale la giunta regionale di Luca Zaia, su proposta dell’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, ha deciso di pagare a parte i medici che avranno il compito di smaltire tutte le prestazioni in attesa da mesi . In pratica usiamo “operatori token”, in ogni caso alla libera professione: i medici saranno pagati 100 euro l’ora, 40 euro lordi se sono specialisti.

Liste d’attesa, medici pagati 100 euro l’ora

È la stessa procedura decisa lo scorso marzo per smaltire l’arretrato di Oculistica e Dermatologia (all’epoca erano 20mila le richieste di visite specialistiche a cui rispondere). Nella delibera si legge: “A causa delle note carenze di personale o della necessità di ricorrere a strumenti di reclutamento temporanei e più flessibili, è opportuno ricorrere allo stesso percorso anche per le discipline integrative di Gastroenterologia, Ortopedia e Medicina Fisica e Riabilitativa. Pertanto, in assenza di valide graduatorie di concorso e di bandi pubblici, le aziende e gli enti del servizio sanitario regionale possono ricorrere a strumenti non ordinari per acquisire le risorse necessarie a garantire il servizio pubblico”. E questo perché, “con riferimento ai suddetti sportelli, la richiesta di prestazioni ambulatoriali di primo e secondo livello presenta un incremento significativo che non ha potuto trovare adeguata risposta”. Sono complessivamente 15mila le visite in lista d’attesa in tutto il Veneto, senza contare – e qui la Regione non dà numeri – i controlli. Pertanto, in caso di mali estremi, rimedi estremi. “Per incrementare l’offerta dei servizi in queste specialità e consentire un’adeguata risposta ai pazienti, superando le attuali criticità dei tempi di attesa, è necessario – afferma la delibera – introdurre misure straordinarie e temporanee, con l’obiettivo specifico di garantire la fornitura dei servizi in tempi ragionevoli”. Da qui “il ricorso ad incarichi di lavoro autonomo”. Naturalmente, le singole Aziende Sanitarie Locali dovranno aver preventivamente accertato: l’oggettiva impossibilità di utilizzare risorse umane interne; l’assenza di valide classifiche di concorso o di avviso pubblico; ovvero, anche in presenza di graduatorie, il rifiuto del personale utilmente collocato nelle graduatorie stesse. E avendo anche annunciato, in assenza di graduatorie, modalità per l’assunzione di personale a tempo determinato o indeterminato.

Le reazioni

«Può esserci una corresponsabilità tra pubblico e privato per lo smaltimento delle liste d’attesa – dice Chiara Luisetto, consigliera regionale del Pd e membro della V Commissione Sanità – ma rischia di essere un cane che si morde la coda, l’ennesimo rappezza su una spaccatura che a parole si dice ormai risolta ma nell’esperienza delle persone non lo è, in un doppio binario dove le aspettative continuano e il personale manca. L’investimento va fatto innanzitutto sul personale pubblico e la corresponsabilità non può continuare a favorire un privato che, anche con questo sistema di “operatori a gettone”, sta creando enormi disparità nelle strutture pubbliche. C’è corresponsabilità se si condividono oneri e onori, altrimenti è solo disuguaglianza”. L’italiano Fabrizio Boron, anche lui membro della Commissione Sanità di cui è stato presidente nella precedente legislatura, aggiunge: «Cento euro l’ora, ma chi è dipendente prende di meno. Con queste modalità non si troverà mai un equilibrio, per cui – come hanno sottolineato anche le associazioni gestionali del settore – si spingeranno i medici a lasciare la sanità pubblica e ad entrare in quella privata”.

© TUTTI I DIRITTI RISERVATI

Leggi l’articolo completo su
Il Gazzettino

Liste d’attesa, in Veneto sono ancora 9.320 le visite pre-visita per la Gastroenterologia, 2.820 le prestazioni per l’Ortopedia e 2.800 per la medicina fisica e riabilitativa. Per non parlare del…

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV “Napoli bloccato. D’Alessio ha pagato i permessi?» – .
NEXT Mager o Rolando sindaco? Il Consiglio Comunale in entrambi gli scenari – .