La guida del Parlamento di Metsola. “Accetto la candidatura del Ppe”. Anche nei totoni Fitto e Franco – .

La guida del Parlamento di Metsola. “Accetto la candidatura del Ppe”. Anche nei totoni Fitto e Franco – .
La guida del Parlamento di Metsola. “Accetto la candidatura del Ppe”. Anche nei totoni Fitto e Franco – .

Le trattative per designare le figure chiave che governeranno l’Unione Europea nei prossimi anni sono entrate nel vivo e, come previsto, tutti i nomi impazzano per l’elezione del Presidente del Consiglio Europeo, la nomina del Presidente della Commissione Europea e dell’Alto Rappresentante dell’Unione per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza.

La nomina principale riguarda il ruolo di presidente della Commissione europea e Ursula Von Der Leyen è favorita come candidata di punta del Ppe, ma non sono da escludere sorprese. Secondo la rivista Politico in corsa ci sono anche altri profili ma per l’Italia si gioca una partita importante per la vicepresidenza della Commissione e per ottenere un commissario potente. Mentre il profilo di un possibile vicepresidente italiano è ancora coperto, circolano alcuni nomi per il ruolo di commissario. Al posto dell’Economia (ora presieduta da Paolo Gentiloni), l’Italia potrebbe chiedere lo spazio del mercato interno occupato da Thierry Breton. Tra i nomi papabili ci sono i ministri Raffaele Fitto (molto popolare in Europa e anello di congiunzione tra il Ppe e l’ECR) e Giancarlo Giorgetti ma profili che potrebbero essere apprezzati da Giorgia Meloni sono anche gli ex ministri Daniele Franco (ex commercialista e direttore generale della Banca d’Italia) e Roberto Cingolani (attuale amministratore delegato di Leonardo).

Si fa invece il nome di Mario Draghi per la presidenza del Consiglio europeo, attualmente ricoperta da Charles Michel. Difficile che Michel venga riconfermato, il favorito è l’ex premier socialista portoghese Antonio Costa e altri nomi circolati nelle ultime settimane (ma con meno possibilità) sono quelli della premier danese Mette Frederiksen e dell’ex premier italiano Enrico Letta.

Favorito per il ruolo che Joseph Borrell ricopre oggi alla guida della politica estera europea è il primo ministro estone Kaja Kallas ma negli ultimi giorni si parla anche dell’ex primo ministro lussemburghese Xavier Bettel e del belga Alexander De Croo, attualmente primo ministro ad interim dopo la sconfitta del suo partito alle elezioni nazionali. Intanto Roberta Metsola ha accettato la candidatura del Ppe per il secondo mandato a presidente del Parlamento europeo: «Ho deciso di accettare la candidatura del Ppe a presidente del Parlamento europeo a nome del nostro Paese» ha scritto Metsola riferendosi a Malta. Ma con un colpo di scena, Metsola potrebbe essere proposto anche come presidente della Commissione Ue.

Ma il ragionamento su tutti i nomi deve tenere in considerazione due aspetti: innanzitutto il ruolo guida che potrà avere l’Italia dopo il voto europeo che ha rafforzato Giorgia Meloni e il governo.

In questo senso, pur avendo più volte negato il suo coinvolgimento europeo, Antonio Tajani è una figura apprezzata e riconosciuta soprattutto negli ambienti del Ppe. C’è infine un altro elemento che non può essere dimenticato ed è il ruolo svolto dagli outsider. Non sarebbe la prima volta che i candidati coperti riescono a superare la concorrenza dei favoriti.

 
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