Trevisano. La chiesa di Sant’Agostino “deturpata” dagli ortodossi, indaga il Comune – .

Trevisano. La chiesa di Sant’Agostino “deturpata” dagli ortodossi, indaga il Comune – .
Trevisano. La chiesa di Sant’Agostino “deturpata” dagli ortodossi, indaga il Comune – .

TREVISO – «Vado a controllare di persona per capire cosa danno stiamo parlando”. IL sindaco Mario Conte vuole andare a fondo e verificare la protesta rilanciata dall’Associazione Amici dei Museiche accusa il Comunità ortodossa avere deturparono la chiesa di Sant’Agostino, normalmente adibito a funzioni religiose, riempiendolo di icone fino a ricoprire gli arredi originari. Anche la Diocesi, proprietaria del sacro bene, valuterà ora come procedere.

L’Associazione Amici dei Musei e dei Monumenti di Treviso, dopo aver portato la questione all’attenzione del vicario generale, ha recentemente inviato una lettera al Soprintendente Vincenzo Tinè, spiegando che “La Diocesi di Treviso, attraverso la figura del Vescovo e del Vicario generale, e con il consenso del parroco di Santa Maria Maggiore, ha dato ospitalità ai fedeli della Chiesa Ortodossa Rumena che vivono nella zona. «Gli “ospiti” – scrive l’associazione – ai fini delle loro liturgie, hanno modificò l’aspetto della chiesa con un’ingombrante iconostasi che nasconde la zona presbiteriale, oltre ad icone e suppellettili sugli altari; inoltre le loro liturgie prevedono l’accensione di centinaia di candele per lunghi periodi; infine, nella fraternità legittima ma con rischio di danno alla Chiesa, la comunità si prepara tavole al termine della liturgiaprocedendo a cucinare il cibo all’interno della chiesa”.

L’edificio settecentesco, Gioiello del rococò trevigianoche è caratterizzato da un’insolita pianta ellittica, è decorato all’interno con raffinatezza stucco, pale d’altare ed altre opere e suppellettili, ora nascoste o non più percepibili nella loro eleganza ed armonia, a causa degli arredi liturgici di rito ortodosso che hanno invaso l’aula. «Chiediamo che vengano a fare un sopralluogo per capire la situazione», sottolinea Carla Bidoli, presidente dell’Associazione Amici delle Muse.

L’altare maggiore era coperto da un grande iconostasi che ora è diventato fisso, sono stati appesi iconeacceso molto candele che con la loro combustione rivestono le superfici e le opere di fuliggine «e potrebbero anche violare le norme di sicurezza. Se si vogliono ammirare le due tele attribuite a Giovanni Antonio Fumiani o la pala d’altare di Marinetti con la Madonna e Sant’Agostino, è necessario recarsi sul retro dell’iconostasi attraverso una porticina.

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TREVISO – «Andrò a verificare di persona per capire di che danno stiamo parlando». Il sindaco Mario Conte vuole andare a fondo e verificare la protesta rilanciata…

 
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