cinque misure cautelari nei confronti di altrettanti minorenni – .

UDINE. La Polizia di Stato di Udine, nella mattinata di lunedì 17 giugno, ha eseguito l’esecuzione misura precauzionale di collocamento in comunità nei confronti di cinque minorenni, gravemente sospettati di aver partecipato attivamente all’attentato rissa avvenuta in questo vicolo Brovedan sabato 18 maggio ed è degenerato nel grave ferimento di due giovani.

L’attività info-investigativa svolta immediatamente dall’ agenti della squadra mobile della Questura di Udine, prontamente accorso nel teatro del vicolo centrale dell’ litigio tra giovanici ha permesso di ricostruire quello che era apparso subito tale spedizione punitivaorganizzato da alcuni giovani stranieri residenti in questo capoluogo per vendicarsi di alcuni commenti offensivi espressi in precedenza da un altro giovane di origini albanesi, residente in provincia di Treviso.

Pensando di agire protetto da occhi indiscreti, i giovani si incontravano nel vicolo Brovedan dove hanno iniziato una discussione, durante la quale hanno fatto uso di tirapugni e di un coltello, con cui si trovavano ha inferto diversi colpi a due giovani.

Uno di loro, in seguito alla copiosa perdita di sangue, è stato successivamente trasportato d’urgenza al pronto soccorso cittadino, dove è rimasto ricoverato per oltre sette giorni in prognosi riservata.

L’analisi delle immagini di telecamere cittadine installati nel vincolo e nelle vie circostanti hanno consentito agli agenti della ruestura di Udine di individuare e identificare, nel giro di poche ore, tutti i giovani coinvolti nella rissa, procedendo successivamente al loro deferimento in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria.

Le stesse persone, considerata la gravità della loro condotta, certamente sintomatica della loro indole particolarmente violenta e senza esitazione nel commettere – in pieno giorno e in pieno centro cittadino – gesti sconsiderati, sono state anche, nei giorni successivi, destinatarie delle segnalazioni delle forze dell’ordine. ordine dell’ammonizione orale.

L’attività giudiziaria svolta ha consentito al Pubblico Ministero della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Trieste, l’esistenza di gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati per i reati loro ascritti e la necessità precauzionale di prevenirne il ripetersi, di chiedere e ottenere dal gip competente le misure cautelari, eseguite lunedì dagli agenti della Squadra Mobile e della Squadra Mobile della Questura di Udine.

Al termine dell’attività i minori sono stati trasferiti in cinque diverse comunità per minorii, per scontare la misura cautelare restrittiva della propria libertà personale in attesa della celebrazione del processo.