Recuperato un solo corpo, quello di una giovane donna, ma 64 i dispersi. Sarebbe altissimo il costo in vite umane di un altro naufragio nel Mar Ionio, sulla rotta del Mediterraneo orientale verso l’Italia, di un’imbarcazione in partenza dalla Turchia.
Lo raccontano gli undici migranti sopravvissuti, soccorsi dalla Guardia costiera e sbarcati questa mattina nel porto calabrese di Roccella Jonica, per poi essere accolti nella tensostruttura della Croce Rossa. Tra loro anche una donna incinta.
Secondo il giornalista di Radio Radicale Sergio Scandura che monitora le tracce in mare e in cielo, il naufragio è avvenuto nelle acque Sar italiane a oltre 100 miglia da Roccella Ionica.
A bordo della nave naufragata c’erano principalmente afgani, iraniani e curdi.
Al momento è stato recuperato un corpo mentre gli undici sopravvissuti sotto shock salvati da una motovedetta della Guardia Costiera sono stati sbarcati a Roccella.
Da ieri sera la Guardia Costiera è alla ricerca dei dispersi. La segnalazione dell’imbarcazione che affonda è arrivata da alcuni diportisti francesi a circa 120 miglia dalla costa calabrese, al confine tra le acque Sar italiane e greche.
Sono stati i diportisti a recuperare i 12 superstiti del naufragio. Ricevuto il “mayday” con il barcone dei migranti ormai semiaffondato, la sala operativa di Roma ha prima dirottato sul posto due navi mercantili vicine in attesa dell’arrivo di due motovedette della Guardia costiera calabrese mentre un ATR sorvolava la zona da Sopra. I sopravvissuti furono prima fatti salire a bordo di una delle due navi mercantili e poi trasferiti sulla motovedetta della Guardia Costiera che li portò a terra. La donna è morta subito dopo l’atterraggio.
