Isolare la Meloni in Europa è un errore. Il precedente di Forza Italia raccontato da Cangini – .

Isolare la Meloni in Europa è un errore. Il precedente di Forza Italia raccontato da Cangini – .
Isolare la Meloni in Europa è un errore. Il precedente di Forza Italia raccontato da Cangini – .

L’esperienza dimostra che i veti spesso producono risultati contrari a quelli auspicati. Rendere accessibile l’area governativa a forze politiche apparentemente antisistema è il modo migliore per depotenziarle elettoralmente e allinearle politicamente. Va ricordato lo scetticismo originario dell’establishment europeo nei confronti di Forza Italia. Ecco perché la resistenza di Scholz e Macron al dialogo con Meloni ed Ecr potrebbe rivelarsi controproducente. Il corsivo è di Cangini

17/06/2024

C’è stato un tempo, a Bruxelles, in cui su Forza Italia ricadevano sospetti e pregiudizi. Nella seconda metà degli anni Novanta, la creatura politica dell’ Silvio Berlusconi era ancora un oggetto misterioso e l’anticonformismo del suo leader non piaceva ai politici europei vecchio stampo.

Non è stato facile per Forza Italia essere ammesso nella famiglia politica europea più autorevole e rappresentativa.

L’ingresso nel Partito popolare europeo avviene l’8 giugno 1998, i 27 eurodeputati di Berlusconi possono aderire solo “a titolo personale” eppure il gruppo PPE si divide: 94 votano a favore dell’ingresso, i contrari sono 34.

Il resto della storia è noto. Forza Italia è diventata un pilastro del PPE, Antonio Tajani ha ricoperto importanti incarichi istituzionali a Bruxelles, l’approccio europeista di Silvio Berlusconi non ha mai vacillato. C’è da credere che gli fossero state sbattute in faccia le porte dell’establishment europeo, la linea politica di Forza Italia rispetto all’ortodossia europeista sarebbe stata molto più spensierata, e il fronte trasversale più o meno esplicitamente antieuropeista si sarebbe assicurato un nuovo eroe.

È utile ricordare questo precedente per comprendere meglio le possibili conseguenze della resistenza della cancelliera tedesca Scholzdel presidente francese Macrondel Gruppo Socialdemocratico Europeo e di diversi settori dello stesso PPE di interloquire su un piano di parità di legittimità con il partito del Giorgia Melonie, in prospettiva, con gli altri partiti del gruppo conservatore Ecr.

L’esperienza dimostra che i veti spesso producono risultati contrari a quelli auspicati. Rendere accessibile l’area governativa a forze politiche apparentemente antisistema è il modo migliore per depotenziarle elettoralmente e allinearle politicamente. Questo è quello che è successo con Matteo Salvini in Italia.

 
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