Pd e M5S marchigiani scendono in piazza a Roma contro le autonomie differenziate – .

Pd e M5S marchigiani scendono in piazza a Roma contro le autonomie differenziate – .
Pd e M5S marchigiani scendono in piazza a Roma contro le autonomie differenziate – .

ANCONA- Partito Democratico e Movimento 5 Stelle uniti contro il disegno di legge del Ministro Calderoli sulle autonomie differenziate (n.615). Domani, martedì 18 giugno, arriverà il voto del Parlamento e le due forze politiche scenderanno in piazza, a Roma, alla manifestazione nazionale, insieme ad Alleanza Verdi Sinistra e Più Europa. «Domani la grande manifestazione nazionale – spiegano i due capigruppo Maurizio Mangialardi (PD) e Marta Ruggeri (M5S) – è un momento importante per la costruzione di una forte unità di tutte le opposizioni su temi concreti, a partire da una netta opposizione al disegno di legge sulle autonomie differenziate n. 615 del ministro Calderoli. Il nostro Paese non ha bisogno di essere ulteriormente diviso e frammentato; ma riparato, riunificato. Esistono già disuguaglianze e disuguaglianze spaventose tra Nord e Sud: il Pd e il Movimento 5 Stelle puntano a dare all’Italia maggiore equità e uniformità in termini di servizi, non ad esasperare gli squilibri già presenti”.

Proseguono i due capigruppo. «Vogliamo inoltre sottolineare come sia proprio il Centro Italia, formato da regioni come Marche, Lazio, Toscana e Umbria, a rischiare di subire i danni maggiori dalla riforma sulle autonomie differenziate, che dividerà il Paese tra la questione settentrionale e quella la questione meridionale, lasciando i territori di questa nostra “media Italia” indifesi nella loro fragilità. Già la riforma del Titolo V della Costituzione, approvata nel 2001 sotto la spinta dell’egemonia culturale del “federalismo” leghista, ha ampliato indebitamente la materia rientrante nelle prerogative delle Regioni. È stato introdotto il concetto di “competenze concorrenti tra Stato e Regioni”, scompigliando e confondendo i rapporti tra gli enti. Anche oggi ne paghiamo le conseguenze, con un’Italia che ha 20 sistemi sanitari diversi, 20 strategie diverse di promozione turistica, mentre servirebbe uno Stato forte, unitario, indivisibile, l’unico capace di garantire equità e coesione territoriale”.

Secondo Mangialardi e Ruggeri «l’autonomia differenziata sarebbe un nuovo, ulteriore passo nella direzione sbagliata, con l’aggravante, questa volta, della truffa. Perché lo stesso Giuliano Amato e molti di coloro che approvarono la riforma del Titolo V se ne sono poi pentiti, mentre oggi il DDL Calderoli nasce al contrario con l’obiettivo esplicito e anzi decantato di favorire le Regioni del Nord rispetto a quelle del Centro-Sud. Un approccio non solo odioso e sbagliato di per sé, ma che sarebbe controproducente per le Regioni del Centro, come le Marche, che sarebbero quelle più danneggiate dall’approvazione”.

 
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