LARINO, “IL GIOCO DELLE TRE CARTE”. LA MINORANZA CONSILIARE SULLA COSTRUZIONE DI UN NIDO – .

LARINO, “IL GIOCO DELLE TRE CARTE”. LA MINORANZA CONSILIARE SULLA COSTRUZIONE DI UN NIDO – .
LARINO, “IL GIOCO DELLE TRE CARTE”. LA MINORANZA CONSILIARE SULLA COSTRUZIONE DI UN NIDO – .

a cura della Redazione

“Apprendiamo dalla stampa che il Comune di Larino è destinatario di un finanziamento di 576.000,00 euro per la costruzione/ampliamento di un asilo nido da 24 posti. Manca un asilo nido “pubblico”, e la possibilità di averne uno a disposizione va vista in una prospettiva positiva, per un’offerta rivolta alle famiglie che ne hanno bisogno – dicono Vito Di Maria – Maria Giovanna Civitella – Michele Palmieri – Salvatore Faiella di Insieme per Larino – uun servizio che avrebbe potuto essere già presente, indipendentemente dal finanziamento ottenuto, se le scelte dell’Amministrazione Puchetti fossero state diverse. Per chi ha la memoria corta, Larino dispone già di una struttura da adibire ad asilo nido ed, eventualmente, a scuola dell’infanzia. Una struttura, fortemente voluta dall’allora Amministrazione Notarangelo e finanziata con oltre 900.000 euro di fondi pubblici, per accogliere i bambini che, dopo il terremoto di San Giuliano, continuarono a frequentare la scuola nei container. Una scuola antisismica dotata di tutti i comfort, capace di ospitare fino a 90 bambini. Per il completamento e l’apertura dei lavori furono necessari solo ulteriori finanziamenti, ma l’amministrazione Notarangelo terminò il suo mandato e la gestione della cosa pubblica passò nelle mani dell’amministrazione Puchetti. Seguendo una logica e buona pratica, l’amministrazione entrante avrebbe dovuto ultimare i lavori per poter finalmente offrire una struttura all’avanguardia ai ragazzi che l’avrebbero frequentata. E invece no, la scuola è troppo bella e sicura per poterla offrire ai ragazzi, meglio cambiarne la destinazione d’uso e proporla come sede del Giudice di Pace. Il tutto, non a costo zero, ma spendendo 100mila euro di fondi delle casse comunali. A quasi 3 anni dal cambio d’uso, l’edificio rimane ancora chiuso senza essere sede dell’asilo nido né sede del Giudice di Pace. Per questi ultimi non basta la decisione dell’amministrazione, ma sono necessarie ulteriori e obbligatorie autorizzazioni di livello superiore (nazionale ed europeo), poiché il finanziamento concesso era destinato alla costruzione di un asilo nido e non alla sede del Giudice di pace. Un dettaglio di non poco conto. Come nel famoso gioco delle tre carte che, saltando da un lato all’altro del tavolo, nascosti alle mani dell’abile giocatore, fanno credere di poter capire, ma nessuno sa veramente dove sia la carta vincente. Oggi si rallegra dei finanziamenti, come l’amministrazione del fare, ma secondo noi non è altro che l’ennesima dimostrazione della mancanza di programmazione, organizzazione e capacità di gestire la cosa pubblica, dove l’importante è poter dichiarare che noi aver fatto i soldi a Larino e riuscire ad accontentare qualcuno. In conclusione, portare soldi a Larino è un bene (per chi?) mentre ritardare nell’avere un asilo nido (6 anni di amministrazione + 4 per costruirne uno nuovo, se tutto va bene) è un male (per chi?) per la comunità. “

 
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