28enne trasportato a Livorno – .

28enne trasportato a Livorno – .
28enne trasportato a Livorno – .

Violenza, shock e rabbia. In quella che viene definita, ancora una volta, “una giornata da dimenticare”. La frustrazione è degli agenti della polizia penitenziaria di Porto Azzurro, all’Isola d’Elba, dove nella tarda mattinata di ieri, domenica 16 giugno, il personale in servizio nel carcere è dovuto intervenire, non senza difficoltà, per sedare una rissa scoppiata tra detenuti nordafricani e albanesi (è rimasto ferito un 28enne poi trasportato in aereo a Livorno). , quindi, alla rieducazione terapeutica”.

“Sono stati un momento di grande tensione – spiega il segretario regionale del Sappe, Francesco Oliviero -. Ieri nella tarda mattinata si è verificata una violenta rissa tra detenuti albanesi e nordafricani all’interno del reparto penale dell’istituto dove, nonostante le disposizioni dei reparti per evitare la sorveglianza dinamica, i detenuti sono tutti fuori dalle celle. Secondo le prime ricostruzioni, le ragioni dello scontro possono essere legate alla diversità delle etnie presenti e ai diversi traffici di medicinali. Un detenuto colpito alla testa è stato trasportato con il. elisoccorso all’ospedale di Livorno e solo grazie all’intervento delle piccole unità di Polizia Penitenziaria in servizio siamo riusciti a riportare l’ordine all’interno della struttura”.

“Purtroppo – continuano dal Sappe -, da tempo lanciamo l’allarme inascoltato di assegnare detenuti con pene lunghe all’istituto elbano su cui costruire progetti rieducativi. Le scelte dell’amministrazione regionale di assegnare invece detenuti tossicodipendenti con pene brevi e poco disposti a rispettare le regole di un istituto penitenziario, ha fatto sì che il carcere di Porto Azzurro diventasse un carcere. Il personale di polizia, al quale va il plauso della dedizione dimostrata fino ad oggi, è stanco e auspica misure non più rinviabili e decisive per tornare a svolgere con serenità il proprio servizio”.

“Non passa giorno senza attacchi contro la polizia penitenziaria – concludono – e siamo sconcertati dall’assenza di misure in tal senso contro i responsabili di questa violenza inaccettabile, che porta quasi ad un effetto di emulazione per altri detenuti violenti. Attacchi, risse, ferimenti al personale, ma anche risse e tentati suicidi, sono purtroppo all’ordine del giorno. Dobbiamo intervenire tempestivamente per tutelare gli agenti penitenziari, orgoglio non solo del Sappe e dell’intero Corpo ma dell’intera Nazione. Abbiamo bisogno di una presenza forte e chiara dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e sono necessarie misure urgenti ed efficaci”.

 
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