Terribile la vicenda a Lecce dove non è bastato che la 13enne denunciasse e facesse scattare le indagini. I suoi aguzzini hanno continuato a tormentarla fino all’arresto della madre, 46enne, e dell’amica virtuale della donna.
Era accusata di aver costretto la figlia 13enne a inviare video e foto hardcore a un uomo che si era conosciuta sui social ma, nonostante gli accertamenti, i due hanno continuato a molestare la ragazza, spingendola a sporgere denuncia dalla quale è scaturita l’arresto della madre e dell’amica. Sono questi gli ulteriori sviluppi della terribile vicenda emersa nei mesi scorsi a Lecce e che vede indagati una donna di 46 anni e il suo compagno virtuale, imputati a vario titolo per reati di atti sessuali con minorenni, atti persecutori, maltrattamenti in famiglia e detenzione di materiale pedopornografico.
Nei giorni scorsi, come riportato dal Corriere del Mezzogiorno, la ragazza è stata ascoltata durante un incidente probatorio a cristallizzare il suo racconto in vista del probabile processo e avrebbe confermato il tutto mentre la richiesta di scarcerazione presentata dalla difesa della donna è stata respinta. Secondo la relazione del padre della minore e il racconto della stessa 13enne, i fatti sarebbero andati avanti per oltre tre anni, cioè da quando la donna si era innamorata di un milanese di 52 anni conosciuto online su Instagram.
La donna avrebbe spinto la bambina eseguire atti autoerotici durante le videochiamate e inviare centinaia di foto hardcore per l’uomo. Una pratica che sarebbe andata avanti per molto tempo e che avrebbe portato anche ad abusi fisici nei confronti dell’adolescente quando questi si era rifiutato. La donna, infatti, ogni volta che si rifiutava di obbedire alla 52enne, le avrebbe praticato dei tagli su braccia e gambe e le avrebbe tagliato ciocche di capelli.
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Con il passare del tempo anche l’uomo divenne sempre più possessivo, pretendendo di conoscere ogni mossa della ragazza. È arrivato al punto di regalarle un telefono su cui aveva installato app spia per conoscere ogni sua mossa e conversazione. Per soddisfare le richieste dell’uomo, anche la madre della ragazza lo avrebbe fatto arrivò al punto di somministrare al marito dosi massicce di ansiolitici per farlo addormentare. Tuttavia era stato proprio l’uomo a far scattare le indagini dopo aver scoperto le conversazioni con l’adulto sul cellulare della figlia. Dopo aver denunciato i fatti, la ragazza ora vive con il padre, che nel frattempo ha dovuto sottoporsi a una terapia di disintossicazione.
