La Decima, lo Sbarco in Lombardia e altri mostri dell’ignoranza – .

La Decima, lo Sbarco in Lombardia e altri mostri dell’ignoranza – .
La Decima, lo Sbarco in Lombardia e altri mostri dell’ignoranza – .

C’è un’immagine di un film del 1961 che riflette perfettamente il momento attuale. Riguarda Fantasmi a Roma di Antonio Pietrangeli, dove, nel finale, un fantasma interpretato da uno strepitoso Vittorio Gassman, a cavalcioni di una scala da pompiere, grida disperato: «Al fuoco! A fuoco! La fiaccola dell’ignoranza ha dato fuoco al mondo!

E così, in questi giorni, abbiamo dovuto sentirci che in quattro telegiornali di reti diverse, gli “angloamericani sbarcarono in Lombardia il 6 giugno 1944″. Questa, però, non sarebbe potuta essere che una parentesi grottesca su un diffuso stato di ignoranza se Marco Travaglio, nonostante la consueta meticolosità, non avesse pubblicato sul suo blog questa riscrittura della Seconda Guerra Mondiale: «Per molti storici, lo sbarco in Normandia fu un’inutile strage di soldati mandati al macello senza preparazione né copertura, un flop militare che ebbe l’effetto di rallegrare i tedeschi”.

Ebbene, gli Alleati dovettero soffrire per due mesi superare le difese tedesche in battaglie cruentissime è indubbio: ma è altrettanto vero che, sfondate le difese tedesche in Normandia alla fine di luglio, siano arrivati ​​a Parigi il 19 agosto e a Bruxelles il 3 settembre. Che un personaggio noto possa dire quello che vuole è ormai un dato più che accettato dato che ci saranno schiere di lettori che crederanno ciecamente a ciò che il “guru” di turno ha detto su qualsiasi argomento, fregandosene delle inchieste che smantellano , ad esempio, la versione di Travaglio della guerra in Ucraina. A questo proposito consigliamo la visione di una lunghissima diretta di Parabellum, Un / a SStoria della “Travagliata”..

Poiché, però, nel peggiore dei casi non c’è fondo, ecco che scoppia l’annosa polemica sulla Decima Flottiglia MAS, sfruttata a fini elettorali dal generale Roberto Vannacci e divenuta un mantra di diversi esponenti della Destra (Fratelli d’Italia e Lega). Andrea Crippa (Lega): «Cantare “Bella ciao” è peggio che inneggiare alla Decima Mas». Domenico Furgiuele (Lega) ha fatto il segno della Decima Mas incrociando le braccia, affermando che stava facendo il segno di X Factor. Ormai la polemica è esplosa e anche la sinistra annaspa dolorosamente senza riuscire a rispondere in modo efficace, condannando l’intera storia della Decima MAS senza fare noiose e pedanti distinzioni. Il problema principale della Sinistra è, infatti, la maliziosa mancanza di conoscenza della storia militare, materia riservata a noti sadici sanguinari e guerrafondai come, ad esempio, il prof. Alessandro Barbero. L’approccio della Sinistra può essere riassunto in una mirabile dissertazione del Prof. Roberto Vecchioni di un anno fa. Il maestro (nonché grande cantautore) aveva insegnato un pippone in latino senza nemmeno citare l’affondamento della corazzata Santo Stefano a Premuda nel 1918, le gesta di Gibilterra e di Alessandria durante l’ultima guerra e, per completezza, la battaglia di Tarnova con cui la Decima difese Gorizia dal IX corpo jugoslavo nel 1945. Questa sarebbe l’informazione corretta proveniente da Sinistra. Vecchioni avrebbe potuto dire, ad esempio, che i reparti di fanteria marina della Decima, durante la guerra antipartigiana, avevano fucilato circa 300 italiani (partigiani e civili) aggiungendo però che i reparti navali della Decima avevano affondato decine di navi senza di ciò non ci sarebbe mai la perdita di una sola vita umana; ma la Storia è troppo complessa per questo nostro terribile periodo.

Informazioni complete e storicamente corrette smantellerebbe radicalmente gli sfruttamenti utilizzati, tra gli altri, dal generale Vannacci. Chi, con la sua storia ed esperienza, non può fare a meno di sapere che la maggior parte dei reduci dalle imprese della Decima durante la Seconda Guerra Mondiale non aderì alla Repubblica Sociale.

Limitarti semplicemente A che venne decorato con la medaglia d’oro al valor militaresopravvissuti alla guerra si possono citare i seguenti nomi:

Gino Birindelli: caduto prigioniero a Gibilterra nel 1940 dopo aver trascinato per un centinaio di metri sul fondo della baia un quintale di esplosivo, partecipò alla guerra di liberazione con missioni sulle coste jugoslave.

Louis Durand de la Penne, caduto prigioniero nella campagna di Alessandria, prese parte alla guerra di liberazione. Come lui fecero anche i suoi compagni Vincenzo Martellotta, Spartaco Schergat, Mario Marino e Antonio Marceglia.

Emilio BianchiNon aderì però alla monarchia e rimase in prigionia fino alla fine della guerra, anche se fu onorato nel 2012, in occasione del suo centenario, dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Rimase in carcere anche Emilio Barbieri per non aver aderito alla monarchia.

Altri veterani che non aderirono al Regno del Sud furono Luigi Ferraro ed Eugenio Wolk mentre il capitano di nave Ernesto Forza creò Mariaiuto, l’erede della Decima MAS nella nuova Regia Marina, meritando una medaglia d’argento per un’incursione su Genova nell’aprile 1945 e una d’oro per un’impresa nel Canale di Sicilia nel 1941. Di particolare pregio sono le imprese degli incursori alla Spezia nel 1944, dove affondarono l’incrociatore Bolzano ma, soprattutto, quella di Genova il 19 aprile 1945 quando il sottotenente di vascello Nicola Conte e il sottocapo Evelino Marcolini entrarono nel porto a bordo di una lenta Torpedo e affondarono la portaerei italiana “Aquila” per impedire ai tedeschi di usarla per bloccare l’ingresso al porto.

E, a questo punto, una domanda ai nostalgici del fascismo, compreso l’eminente generale Vannacci: de la Penne, Birindelli, Schergat, Martellotta, Marino e Marceglia, Forza, Conte e Marcolini furono traditori, avendo combattuto per il Re, o patrioti? E a Sinistra: se un Napolitano ha reso omaggio a Emilio Bianchi, chi sei tu per non fare lo stesso?

Di fronte a questoA incapacità di guardare alla complessità della Storia, la decisione del Contrammiraglio Massimiliano Rossi di non gridare “Decima!” agli incursori, durante la sfilata del 2 giugno, parve una scelta amara ma prudente. Questa incapacità di comprendere cosa sia stata la storia non può che portare a scontri sempre più selvaggi dove un deputato (Leonardo Donno del M5S) è stato attaccato da almeno quattro suoi colleghi per aver mostrato un tricolore all’onorevole Roberto Calderoli. Ricordare che, anche in passato, ci sono stati scontri fisici in parlamento e non solo tra Destra e Sinistra, serve a poco: perché un’ignoranza come quella che, oggi, “ha dato fuoco al mondo” non si è mai vista.

 
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