Leonardo assente al vertice in Regione – .

UN tavolo nazionale permanente, con indirizzo affidato alla Regione Puglia, sul mantenimento e la diversificazione produttiva dello stabilimento Leonardo di Grottaglie. È quanto hanno chiesto e ottenuto oggi i sindacati dei metalmeccanici baresi, nel corso dell’incontro convocato dal presidente della task force regionale per l’occupazione Leo Caroli, alla presenza dell’assessore regionale alle crisi industriali Triggiani e del direttore dell’Assessorato all’Economia Dipartimento Sviluppo Berlingerio, al quale però l’azienda non ha partecipato. L’incontro è propedeutico a quello del 24 a Roma presso la sede di Unindustria con i vertici di Leonardo spa, le Rsu e le segreterie nazionali e territoriali di Fim Cisl, Fiom CGIL e Uilm che dovrà affrontare il tema dei 1.500 dipendenti a rischio, anche diretti e indotti, dello stabilimento di Grottaglie. Uno dei tre con cui Leonardo è presente in Puglia, gli altri due a Foggia con la divisione aerostrutture (come Grottaglie), Brindisi con la divisione elicotteri e Taranto con l’elettronica per la difesa. E fa seguito al imponente sciopero organizzato dai sindacati giovedì 13 giugno all’esterno dello stabilimento di Grottaglie, al quale ha aderito oltre il 90% dei lavoratori.

“In maniera unita come Fim, Fiom e Uilm abbiamo posto i veri problemi che sono al centro delle criticità dello stabilimento di Grottaglie, oggi ci sono due cose da registrare, una negativa che è in continuità con il passato, la colpevole assenza di Leonardo che continua il percorso di poca trasparenza istituzionale, poca inclusività e collaborazione. Il secondo positivo è una diversa determinazione della Regione Puglia che ha condiviso la volontà di avere un tavolo nazionale ma a guida pugliese con i ministeri competenti per impegnare Leonardo a diversificare la produzione oltre a pensare ad un riordino nazionale che è quello che come Fim, Fiom e La Uilm lo chiede da tempo. Ora guardiamo all’incontro del 24 giugno con la stessa azienda”. È quanto hanno dichiarato al termine dell’incontro Davide Sperti, segretario generale della Uilm Taranto e Gianni Ricci, segretario generale della Uil Puglia.

“Due questioni sono emerse con chiarezza sul tavolo oggi in Regione: l’assenza dell’azienda, che dimostra ancora poca trasparenza, manca di rispetto istituzionale e continua a non collaborare, dando un segnale irrispettoso nei confronti di sindacati e lavoratori – ha dichiarato il segretario della Regione Fiom CGIL Taranto Francesco Brigati al termine del vertice di Bari -. Il dato positivo, però, è la volontà della Regione Puglia di aprire un tavolo nazionale permanente con i ministeri competenti per il mantenimento e la diversificazione della produzione per lo stabilimento Leonardo di Grottaglie. Il 24 giugno avremo un nuovo incontro a Roma con l’azienda, per capire i reali impegni dell’azienda, e trovare una soluzione immediata che eviti la chiusura del sito per quattro mesi, oltre a richiedere solidità progettuale e produttiva. attraverso una riorganizzazione e ristrutturazione dell’azienda”. Nel corso del vertice odierno è emerso anche che i fondi di coesione a disposizione della Regione Puglia sono di difficile utilizzo per Leonardo, che però ha già dichiarato a suo tempo ai sindacati di non avere intenzione di utilizzare fondi pubblici. “Abbiamo quindi chiesto alla Regione Puglia di dare corso all’avuna precisazione sul rispetto degli accordi di programma a suo tempo siglati tra l’ente regionale e l’azienda nel 2018 e 2019 e un focus sull’indotto, visto che a pagare le conseguenze maggiori di un fermo produttivo protratto nel tempo sarebbero proprio i lavoratori dell’azienda queste imprese, di fatto le più deboli dell’intera filiera” ha concluso Pasquale Caniglia Rsu Fiom Cgil.

La vertenza degli ultimi mesi ha visto un crescendo di notizie sempre più negative dall’inizio dell’anno. Culmine dell’incontro sindacale con Leonardo SPA lo scorso 31 maggio, nel corso del quale l’azienda ha comunicato la decisione manageriale di sospendere per diversi mesi le attività produttive, forse quattro, senza specificare i limiti temporali di questa decisione. A conferma delle gravi difficoltà che sta vivendo Boeing che, di fatto, hanno comportato, da marzo a maggio 2024, una differenza di meno di otto sezioni ritirate rispetto al piano previsto, generando uno stoccaggio complessivo di 46 paia di sezioni ferme all’interno dello stabilimento. Per quanto riguarda il nuovo piano, i rappresentanti dell’azienda hanno precisato che prevede 55 consegne nel 2024 rispetto alle 87 consegne previste, 45 consegne per l’anno 2024 rispetto alle 72 previste. Evidenziando la necessità di rinviare il punto di pareggio del budget al 2026. Una situazione, quella attuale, che dimostra ancora una volta come un efficace e lungimirante piano di diversificazione produttiva non sia più rinviabile per superare la mono commessa e la mono-produzione. ordini contrattuali, che per i sindacati non possono riguardare solo l’avanzamento di nuove attività (Vertical VX4, Proteus, Euromale).

Il 24 giugno a Roma la situazione dovrà essere ulteriormente affrontata e chiarita.

(leggi l’articolo https://www.corriereditaranto.it/2024/06/13/adesso-leonardo-deve-dare-rispetti/)

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