Veneto, arbovirosi in aumento, primo caso di febbre di Oropouche segnalato in Europa – .

Veneto, arbovirosi in aumento, primo caso di febbre di Oropouche segnalato in Europa – .
Veneto, arbovirosi in aumento, primo caso di febbre di Oropouche segnalato in Europa – .

Roma, 18 giugno – È stato individuato in Veneto il primo caso europeo di febbre dell’Oropouche, causata da un virus normalmente diffuso nella regione amazzonica. L’infezione è stata diagnosticata dal Dipartimento di Malattie Infettive Tropicali e Microbiologia dell’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, che ha isolato l’agente patogeno in un paziente con una storia recente di viaggio nella regione tropicale dei Caraibi.

Il caso, si legge in una nota dell’Irccs di Negrar, è già stato segnalato alle autorità sanitarie e all’Azienda sanitaria locale competente per la Regione Veneto, oltre che ai servizi internazionali di informazione e monitoraggio. Il virus è stato isolato nel laboratorio di alto livello di biosicurezza Bsl3 del Dipartimento, il primo passo verso lo sviluppo di test diagnostici specifici e studi sulla capacità di veicolare il virus da parte di potenziali vettori – zanzare e moscerini – diffusi anche qui.

“La febbre Oropouche è causata dal virus omonimo (Orov), scoperto nel 1955 nel sangue di un lamangiatore di foreste di Trinidad e Tobago”spiega Federico Giovanni Gobbi, direttore del Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell’Irccs di Negrar (nel quadro). “La cosa più rilevante è che si tratta di un virus che si trasmette all’uomo attraverso le punture di insetti, in particolare moscerini e zanzare. La febbre Oropouche è uno degli arbovirus più diffusi in Sudamerica, con oltre 500mila casi diagnosticati dal 1955 ad oggi, un numero probabilmente sottostimato viste le limitate risorse diagnostiche disponibili nell’area di diffusione. Dall’ultimo aggiornamento epidemiologico, tra la fine del 2024 e il 2024, si sono verificati più di 5.000 casi di febbre di Oropouche in Bolivia, Brasile, Colombia e Perù, e recentemente anche a Cuba”.

“La diagnosi di febbre Oropouche effettuata dall’Irccs Sacro Cuore Don Calabria” – aggiunge Gobbi “conferma l’importanza di disporre di strutture specializzate in grado di monitorare costantemente l’andamento dell’arbovirosi e delle altre malattie trasmissibili. La doppia specializzazione del nostro Ircc nelle malattie infettive e tropicali, e il fatto che presso il nostro ospedale è presente da oltre trent’anni un servizio di medicina del viaggiatore, ci mettono in condizione di poter individuare tempestivamente l’emergenza di potenziali rischi per la salute pubblica , che in questo modo – conclude Gobbi – “possono essere gestiti sul nascere grazie alla consolidata collaborazione con le aziende sanitarie della provincia di Verona e della Regione Veneto”.

L’ultima identificazione del virus della febbre Oropouche nel territorio del nostro Paese si aggiunge ai casi sempre più frequenti di altri arbovirus come dengue, Zika e Chikungunya, che ormai – sottolineano gli esperti dell’Irccs di Negrar – costituiscono una delle emergenze del salute pubblica con la quale dobbiamo abituarci a convivere, poiché i cambiamenti climatici e l’aumento degli spostamenti delle popolazioni umane rischiano di rendere endemici anche alle nostre latitudini i virus un tempo confinati nella fascia tropicale.

 
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