le case più ricercate della periferia orientale. E al mare i prezzi lievitano – .

le case più ricercate della periferia orientale. E al mare i prezzi lievitano – .
le case più ricercate della periferia orientale. E al mare i prezzi lievitano – .

Viale Aldo Moro, Settelacquare, via Merine: è la periferia est di Lecce, la zona preferita dai leccesi in cerca di casa. Le case vicino ai porti turistici, invece, aumentano il prezzo al metro quadrato. I dati provengono dal nuovo studio condotto dall’Osservatorio economico Aforisma, diretto dal data analista Davide Stasi. Rispetto al 2022, nell’ultimo anno si è registrato un incremento delle compravendite del 2%, anche grazie ai bonus edilizi capaci di spingere gli acquisti di immobili residenziali.

I dati

Lo scorso anno, infatti, a Lecce si sono registrate 1.515 compravendite contro le 1.486 del 2022. Il maggior numero di transazioni si è registrato nel leccese, a conferma della ricerca di soluzioni abitative più ampie, possibilmente indipendenti, a buon prezzo e con la città. destinazioni a portata di mano. E, magari, con una buona disponibilità di parcheggio. Le vendite nella periferia est della città che comprende la zona di viale Aldo Moro, Settelacquare, via Merine sono più che raddoppiate: 161 nel 2023 contro 70 dell’anno prima, per una variazione positiva del 130% con il prezzo al metro quadrato praticamente identico.
Zona Stadio, zona 167, via Rapolla, Palio con una performance del 73% (71 compravendite nel 2023 contro le 41 dell’anno prima) si colloca al secondo posto tra le preferenze dei leccesi e anche qui il prezzo medio al metro quadro si mantiene quasi invariato. Incremento anche per il quadrante sud-ovest: via Monteroni, via San Cesario, via Vecchia Carmiano che presenta una crescita del 5,3% rispetto ai dati 2022 con 240 trattative contro le 228 precedenti.
Balzo in avanti anche per i litorali da Casalabate a Frigole (Torre Rinalda, Spiaggiabella, Torre Chianca) che crescono di oltre il 31%, con 83 compravendite contro le 63 del 2022. Calano, invece, gli acquirenti di Villa Convento, passati da 8 a 6, e in zona Salesiani, Partigiani, Conservatorio che si attesta intorno al -23%, passando da 147 a 113 e le abitazioni di San Pio, Rudiae, Borgo Pace, viale della Repubblica, via Taranto che scendono del 17%, da 191 a 158. In calo ma con numeri minori anche le zone della periferia nord, ovvero Sant’Oronzo Fuori le Mura, Via Adriatica, San Nicola che diminuiscono del 4,5%, da 44 a 42 in un anno, Quartiere Ferrovia e Quartiere Leuca, da 153 a 147 (-3,9%), il Centro storico, che passa da 133 a 130 (-2,3%), Piazza Mazzini, Ariosto, San Lazzaro, Tribunale in calo dell’1,9%, 211 scambi rispetto ai 215 del 2022 e Santa Rosa perde l’1,5%. Diverso, però, l’apprezzamento dei terreni nelle diverse zone del leccese, con un aumento del valore delle case nelle marine.
Rispetto al 2022 San Cataldo ha registrato una crescita del prezzo medio al metro quadrato dell’8,2%, seguita a ruota dai litorali che vanno da Casalabate a Frigole (Torre Rinalda, Spiaggiabella, Torre Chianca), con un 6,7%. I prezzi sono aumentati anche nel centro storico dove l’aumento è stato del 6%. Prezzi in aumento anche a Santa Rosa, dove una casa costa in media il 3,7% in più rispetto al 2022. Le uniche zone che hanno registrato un calo dei prezzi sono via Monteroni, via San Cesario, via Vecchia Carmiano (-0,4%) e la periferia est , via Aldo Moro, Settelacquare, via Merine (-0,2%). Negli ultimi anni sono aumentate le trattative tra vecchi e nuovi proprietari, anche con l’ausilio di agenzie di intermediazione.
L’andamento del mercato immobiliare resta quindi positivo grazie soprattutto agli incentivi introdotti negli ultimi anni per riavviare l’edilizia e, di conseguenza, aumentare il prodotto interno lordo. I bonus dedicati alla casa non solo hanno contribuito a limitare l’impatto negativo della pandemia, ma hanno risvegliato grande interesse per interventi volti al miglioramento dell’efficienza energetica. «È tornata la voglia di acquistare una nuova casa o di effettuare migliorie agli immobili – spiega Stasi -. Molti salentini hanno acquistato immobili da ristrutturare sia come prima che come seconda casa (quindi anche come investimento), dando una spinta positiva al mercato. Gli appartamenti che salgono di classe energetica ottimizzano il comfort abitativo e aumentano il loro valore.” Nel corso degli anni numerose agevolazioni fiscali sono state introdotte proprio per recuperare il patrimonio immobiliare: «Per la ristrutturazione edilizia e la riqualificazione energetica sono state concesse diverse detrazioni fiscali, oggetto di ripetute proroghe, – conclude Stasi – nonché di continue modifiche che hanno interessato la le aliquote di detrazione, i limiti massimi di spesa, le categorie di interventi ammissibili e i beneficiari”.

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Giornale pugliese

 
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