Manduriambiente, pressioni sulla Regione – Corriere di Taranto – .

Nuovo passaggio nella quinta commissione regionale (Ecologia, Tutela del territorio e delle risorse naturali, Difesa del suolo, Risorse naturali, Urbanistica, Lavori pubblici, Trasporti, Edilizia residenziale) in merito alla problematica riguardante la “Discarica Manduriambiente Spa sita in località La Chianca. Rischio ambientale e sanitario, criticità”. Sulla nuova udienza (dopo l’ultima svoltasi lo scorso 3 giugno) sull’ampliamento della discarica di Manduria mediante sopralluogo è stato necessario sentire, sempre su richiesta dell’assessore Massimiliano Di Cuia, (FI), l’Arpa Puglia, che in occasione della conferenza istruttoria dei servizi decisionali per la concessione del Paur (provvedimento di autorizzazione unica) hanno espresso parere tecnico negativo, così come l’Asl di Taranto e il Comune di Manduria.

Nell’udienza l’ARPA, alla quale erano presenti il ​​direttore generale Vito Bruno, il direttore scientifico Vincenzo Campanaro e il direttore del Dap Taranto Vittorio Esposito, sostanzialmente ha confermato il parere negativo, ancor più dopo aver approfondito gli aspetti relativi alle emissioni odorigene, che non era stata conclusa il 31 gennaio e che successivamente si è rivelata insoddisfacente. Da quanto emerso in questa seduta, se è vero che l’Ispra, intervenuta a seguito di una denuncia dei cittadini, si è recentemente espressa affermando che non esiste alcun rischio ambientale, è anche vero che “il rischio ambientale considerato dall’Ispra è limitato al previsioni dell’articolo 300 del codice dell’ambiente, cioè registra l’assenza di impatti sulle aree protette”, ha spiegato il dottor Esposito, e che, nelle disposizioni degli ultimi paragrafi del parere, ci sono prescrizioni stringenti che riconoscono la fragilità del corpo idrico già stressato dalla presenza di numerosi altri impianti nella zona (in presenza, in una porzione limitata di territorio, di altri due impianti di trattamento e smaltimento rifiuti, Eden ’94 e LiCicci). Nemmeno le analisi dell’Arpa effettuate a marzo, in cui sono stati campionati 5 pozzi pilota, non hanno evidenziato alcun inquinamento delle falde acquifere e nessun superamento di parametri. L’impianto, infatti, non è più operativo dal maggio 2023, dopo che un campionamento effettuato nel 2022 aveva rivelato che i parametri relativi ai componenti organici volatili erano stati superati.

(rileggi il parere dell’ISRPA in merito qui https://www.corriereditaranto.it/2024/06/05/manduriambiente-il-sopralzo-sha-da-fare/)

“Elementi – ha evidenziato l’assessore regionale Mazzarano – che non possono non essere sottoposti all’attenzione politica dell’assessore e della giunta e che meritano di essere approfonditi”. Una posizione sulla quale si sono ritrovati sostenuti anche gli assessori regionali Galante e Cuia dall’assessore Antonio Paolo Scalera: il tarantino ha già pagato troppo. L’ampliamento della discarica – già la seconda – per i consiglieri regionali non deve essere autorizzato.

Ricordiamo che, pur non avendo ancora ottenuto formalmente il provvedimento autorizzativo (Paur), l’iter amministrativo si è sostanzialmente concluso con la conferenza dei servizi decisionali dello scorso gennaio, che si è conclusa positivamente nonostante i pareri contrari espressi dall’ASL di Taranto e dal Comune di Manduria ed è quindi ad un passo dall’ottenere il via libera che sembra non essere più in discussione. Le criticità sono state richiamate anche in quest’ultima udienza: rischio di percolamento nelle falde acquifere, eccessiva concentrazione di piante a forte impatto ambientale sul territorio, emissioni odorigene intollerabili per i cittadini. In realtà, è bene sottolinearlo, anche Arpa Puglia ha espresso diverse criticità nel corso del procedimento: il parere positivo (obbligatorio) espresso dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ha riguardato solo il piano di monitoraggio e controllo (positivo come lo è questo PMC per un sistema esistente , quindi necessitava solo di essere aggiornato). Non è stato invece preso in considerazione il parere negativo espresso sulla parte VIA e AIA (nella quale ARPA Puglia può esprimere solo parere consultivo).

Nonostante le molteplici criticità emerse, la Regione Puglia ha più volte ribadito la volontà di andare avanti sulla sua strada: la necessità di aumentare la ricettività per i rifiuti provenienti dal trattamento meccanico biologico non è più rinviabile (riprendendo così quanto dichiarato nel 2021, quando promise di chiudere la discarica una volta esaurita). Il direttore generale dell’Ager, nel suo intervento in quinta commissione lo scorso 3 giugno, ha dichiarato espressamente che servono discariche in grado di accogliere i rifiuti, tanto più che sia Formica nel Brindisi che Deliceto nel Foggiano sono in esaurimento. Una posizione che il nuovo assessore regionale all’Ambiente Triggiani ha sposato in pieno.

(leggi tutti gli articoli sulla discarica di Manduria https://www.corriereditaranto.it/?s=Manduria+discarica&submit=Go)

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