«Sogno di diventare medico» – .

«Sogno di diventare medico» – .
«Sogno di diventare medico» – .

È il più piccolo della sua categoria e – probabilmente – dei Liceo Scientifico Giovanni Da Procida che si diplomerà quest’anno senza aver compiuto diciotto anni ma Alessandro Caruso, classe 2007 (17 anni a gennaio) non conosce limiti. Impegno, dedizione, passione per lo studio e un sogno nel cassetto: diventare un dottore. Ed è per questo che ha voluto fare letteralmente un salto di qualità – non solo anagrafica, il diciassettenne infatti ha frequentato la “prima” – ma anche nell’insegnamento, raccogliendo favorevolmente la “guanta” della specializzazione in scienze applicate con un’opzione quadriennale sull’attuale modello europeo proprio a Da Procida.

Domani il primo esame di maturità lo vedrà protagonista dopo aver compiuto “cinque anni in quattro” e anche una prova preselettiva per accedere ai test di ammissione a medicina, effettuata a soli 16 anni.

Come ci si sente ad essere il più giovane a sostenere l’esame finale?

«Elettrico e un po’ ansioso. Essendo la più giovane, ho il timore di non essere all’altezza e di tutto questo di essere più grande di me ma è giusto sfruttare al meglio. Per me questo è il primo vero esame, da quando è stato sostenuto l’esame di terza media La DaD ai tempi del covid. Sono emozionato e fiducioso allo stesso tempo che questo esame possa dare il risultato desiderato dopo 4 anni.”

Una sfida (quadriennio) che il liceo scientifico Da Procida ha saputo cogliere. Com’è stato affrontare questa esperienza didattica?

«Inizialmente interessante e stimolante. Essendo già anticipatrice, non ho faticato ad ambientarmi perché ero abituata a lavorare con persone più grandi, anche se nella mia classe c’è un’altra ragazza di qualche giorno più grande di me. Terminare le lezioni tutti i giorni alle 13.55 è stata una novità poco gradita che col tempo è diventata la normalità. Laurearsi con un anno di anticipo è stata la motivazione principale ma è un percorso complesso».

Sicuramente hai molti sogni. Con impegno e dedizione avete iniziato a gettare le basi per uno di questi…

«La più importante in questo momento: entrare nel facoltà di medicina di Salerno. Ho già partecipato alle preselettive dallo scorso anno, l’ultima il mese scorso”.

Quando ti sei presentato alle prove di preselezione c’era un po’ di incredulità… Come sono andate?

«Gli esaminatori non erano sicuri che potessi sostenere il test, nemmeno a 16 anni. Ma frequentando il penultimo anno delle superiori ho avuto l’opportunità e il diritto di mettermi alla prova. La prova è stata difficile e, secondo me, a tratti assurda. Una domanda in particolare che non dimenticherò mai è “Qual è la forma dello sperma del granchio?”. A distanza di più di un anno rimango ancora stupito e mi chiedo se queste conoscenze siano necessarie nelle competenze di un medico ma probabilmente non avrò mai una risposta.”

Cosa vorresti dire ai “piccoli” che verranno dopo di te?

«Per essere sicuri delle scelte. Avendo scelto questa specializzazione mi ritrovo 2 anni avanti rispetto ai miei coetanei: questo mi darà un grande vantaggio anche nel mondo universitario e lavorativo ma è comunque un percorso molto impegnativo e bisogna affrontarlo con molta volontà. Dico ai più piccoli di stare calmi. C’è tempo e non c’è bisogno di avere fretta. Se vuoi metterti alla prova in questo viaggio, benvenuto ma affrontalo con calma e serietà.”

Dove ti vedi nel futuro?

«Spero che le basi che ho gettato diano i loro frutti e di poter raggiungere alcuni obiettivi. Ora sono impegnato a studiare per l’esame. Spero che vada bene per tutti noi laureandi, ai quali auguro buona fortuna”.

 
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