Stop fabbriche di diplomi, anche in Sicilia revocata la “parità” a molte scuole – .

Stop fabbriche di diplomi, anche in Sicilia revocata la “parità” a molte scuole – .
Stop fabbriche di diplomi, anche in Sicilia revocata la “parità” a molte scuole – .

Alla vigilia degli esami finali, prosegue la guerra del governo ai diplomi facili con l’annuncio della conclusione del piano di vigilanza straordinaria contro il fenomeno delle diploma mills, le scuole private che permettono di ottenere più facilmente il documento desiderato e per una tassa. «Nessuna tolleranza verso chi non rispetta la legge – ha detto oggi il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara –. Ribadiamo il nostro costante impegno nel garantire standard di qualità a tutti gli studenti, siano essi frequentanti le scuole statali o private”.

I controlli hanno coinvolto 70 scuole secondarie paritarie di Campania, Lazio e Sicilia. Per 47 di queste le direzioni scolastiche regionali hanno già avviato le procedure per la revoca della parità.

Oltre alle verifiche sul piano di vigilanza, il ministro “ha promosso iniziative regolamentari volte a contrastare in modo ancora più efficace le irregolarità emerse dalle azioni ispettive in corso”. Il riferimento è, tra gli altri, «all’obbligo del registro elettronico, ai limiti all’istituzione di classi collaterali e alle regole per sostenere esami per più anni scolastici contemporaneamente. Le nuove misure sono state approvate in Consiglio dei Ministri nell’ambito del disegno di legge Semplificazioni. Il disegno di legge sarà prossimamente presentato alle Camere e sarà approvato, secondo quanto previsto dal Pnrr, entro la fine di quest’anno”.

Le irregolarità

Dagli istituti enogastronomici senza cucine agli insegnanti senza qualifica. Sono alcune delle irregolarità riscontrate nelle cosiddette “fabbriche di diplomi” nel corso del piano di sorveglianza straordinaria varato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Tra quelli “più gravi e significativi” emersi dalle ispezioni nelle scuole private, il Mim segnala: “personale docente privo di qualificazione o addirittura titolo di ammissione all’insegnamento delle discipline; mancanza di laboratori, dell’azienda agricola nel percorso tecnico agrario, di cucine e derrate nei percorsi enogastronomici; numero insufficiente di aule per ospitare tutte le classi attivate e/o arredamento insufficiente rispetto agli studenti iscritti; mancato rispetto degli orari delle discipline degli indirizzi di studio e in alcuni casi eliminazione totale di alcune discipline”.

E ancora: «assenza del curriculum di educazione civica; funzionamento di più classi quinte collaterali con un’elevata percentuale di studenti residenti fuori regione (fino al 90%) dei quali non viene dichiarato il domicilio nei pressi della scuola ai fini della regolare frequenza scolastica; difformità degli orari di servizio indicati nei contratti individuali di lavoro rispetto alle prestazioni lavorative risultanti dai documenti di assegnazione di classe; grave inosservanza delle disposizioni vigenti in materia di esami di idoneità e di esami integrativi; ⁠lacune e incoerenze nella tenuta delle registrazioni cartacee ed elettroniche che minano la veridicità di quanto certificato”.

Su 70 scuole, per 47 istituti le direzioni scolastiche regionali hanno già avviato, come detto, le procedure per la revoca dello status “paritario”.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV 90 band in città – – .
NEXT Il CSC – Cineteca Nazionale al Cinema Ritrovato di Bologna con il restauro de “La visita” di Antonio Pietrangeli – .