Autonomia, scontro nella maggioranza. Forza Italia rallenta – .

Autonomia, scontro nella maggioranza. Forza Italia rallenta – .
Autonomia, scontro nella maggioranza. Forza Italia rallenta – .

Autonomia differenziata: è conflitto nella maggioranza; Forza Italia rallenta: «Prima bisogna avviare il processo di identificazione dei Leps, solo poi si discuterà di concedere maggiore autonomia ai territori»


Spacca-Italia apre uno spiraglio nella maggioranza. Alla vigilia del voto alla Camera, Forza Italia prende le distanze e lancia una sfida che manda in fibrillazione la Lega Nord pronta ai festeggiamenti: «Il dibattito sulla autonomia è stato portato avanti con grande forza dalla Lega, che poi ha fatto un disegno di legge e lo ha messo in discussione – questo il ragionamento degli azzurri – FI lo ha modificato profondamente con la tanto dibattuta questione della Lep: quindi, prima di parlare di qualsiasi ipotesi di devoluzione o autonomia di poteri alle Regioni, occorre definire livelli essenziali di prestazione che devono valere per tutti, da Bolzano a Messina, e finanziarli”.

Non è Elly Schlein a parlare così, ma Raffaele Nevi, portavoce nazionale di FI e vice capogruppo dei deputati azzurri. E non finisce qui. Sugli altri temi in sospeso gli Azzurri sembrano intenzionati a dare battaglia. Che significa mettere in pratica quel “vigileremo” annunciato da Antonio Tajani all’indomani dell’approvazione del disegno di legge al Senato.

AUTONOMIA: I PUNTINI SULL’IO DI FORZA ITALIA

Prosegue il comunicato di FI: «Occhiuto (Roberto, presidente della Regione Calabria, ndr) solleva il tema della non Lep, che oggettivamente è marginale rispetto all’intera proposta, ma noi lo affrontiamo con il ministro Calderoli, che è stato molto attento alle istanze avanzate da Forza Italia”.

Non è un segreto, infatti, che Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, è pronto a chiedere subito l’autonomia per 9 soggetti considerati non leppabili. Un concetto discutibile, visto che parliamo di regolamentazione, ad esempio quella delle professioni, dei giudici di pace o della protezione civile, questioni che coinvolgono ancora la gestione di risorse importanti e incidono direttamente sulla qualità della vita dei cittadini.
«Presenteremo ordini del giorno vincolanti, perché sono questioni che riguardano l’attuazione della legge – prosegue il comunicato degli Azzurri – Questa è una riforma che non produrrà alcun effetto. Prima bisognerà avviare il processo di individuazione dei livelli essenziali di prestazione, e solo a quel punto si potrà iniziare a discutere sulla concessione di maggiore autonomia ai territori che ne faranno richiesta, e poi comunque deciderà sempre il Parlamento nazionale” .

Disposti, quindi, a concedere ma senza alcuna delega in bianco. Forza Italia non è disposta a fare sconti e sa che se non cede alle pressioni della Lega Nord avrà tutto da guadagnare.

LE DISTINGUENZE

Posizione molto diversa, pur provenendo sempre dal fronte moderato, è quella del senatore dell’Udc, Antonio De Poli, per il quale «le differenze tra i territori, da Nord a Sud, sono una realtà: la questione del Sud e quella del Nord sono due facce della stessa medaglia: vanno affrontati con un approccio regionalistico”.
E la festa della Meloni? «Sappiamo che ci sono sensibilità diverse anche all’interno della maggioranza – commenta Alessandro Urzì, deputato FdI e relatore del disegno di legge – Gli ordini del giorno potranno dare indicazioni interpretative ma non stravolgeranno la legge nel suo complesso, sulla quale non mancano certo di discussione in Aula e in Commissione”.

LEGA E PARTITO SOCIALE

Se qualcuno avesse dubbi sull’uso “promozionale” che la Lega Nord farà di questa legge divisiva e dannosa per il Paese, la manifestazione indetta dalla Lega fa sgombero il terreno. L’evento sta già imperversando sui social: venerdì 21, alle 19, in piazza Guglielmo Marconi, a Montecchio Maggiore, piccolo comune in provincia di Vicenza, poco meno di 24mila abitanti, dove il rappresentante della Lega si recherà al ballottaggio .

E sì, perché sono ormai lontani i tempi in cui le magliette verdi strabordavano e i sindaci erano tutti di un solo colore. Fratelli d’Italia ha lanciato un’Opa ostile, tutte le roccaforti sono crollate: anche su Pontida non sventola più il vessillo di San Marco. Ci saranno Luca Zaia, (che accusa alcuni suoi alleati di “stupidità istituzionale”), Matteo Salvini e il segretario regionale Alberto Stefano che ha organizzato il comizio.

Ma basta dare un’occhiata ai social e leggere i commenti per capire il clima: da un lato gridano alla vittoria, esultano invitando tutti gli altri a «preparare il maalox… anzi no… il peperoncino brucia di più così… ». Chi invece ricorda quando Garibaldi, su un campo di battaglia, disse “qui si fa l’Italia o si muore”: «Andate a rileggere i libri di storia e imparerete qualcosa… se passa l’autonomia, l’Italia crollerà».
Divisiva fino al midollo, insomma, questa legge che Giorgia Meloni è disposta a ingoiare come un calice amaro in cambio della Premiership, un’altra strada lastricata di insidie ​​e insidie, senza alcuna certezza che si andrà a fondo.

L’OPPOSIZIONE

Sappiamo che l’opposizione darà battaglia. Dopo il Tricolore esposto alla Camera, che ha suscitato tanta indignazione, scatenando le reazioni disorganizzate di alcuni deputati di FdI e Lega, cosa succederà oggi? Schlein passò dal fioretto alla sciabola. Oggi i dem, con M5S, Avs e +Europa, scenderanno in piazza Santi Apostoli, a Roma, alle 18.

«Dopo gli attacchi fisici della maggioranza in Parlamento – si legge nell’appello congiunto degli organizzatori – non possiamo accettare che anche il Paese sia ostaggio di questo clima di continue intimidazioni: il governo Meloni forza la mano e cerca di minare il sistema democratico. fondamenti della nostra Costituzione, procedendo a tratti a maggioranza verso l’approvazione dello Spacca-Italia”.

Ci saranno anche i Comitati No che giovedì scorso hanno presieduto pacificamente Montecitorio insieme agli esponenti della Cgil e che portano avanti questa battaglia ormai da sei anni.
Resta negli occhi l’immagine della Camera dei Deputati trasformata in un luogo di violenza, pugni, calci e frasi inneggianti al X Mas con l’opposizione in piedi che canta “Bella ciao”. Spacca-Italia significa anche questo.


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