Brescia, Mantegna è il protagonista della nuova tappa del Ptm Andata/Ritorno – .

Brescia, Mantegna è il protagonista della nuova tappa del Ptm Andata/Ritorno – .
Brescia, Mantegna è il protagonista della nuova tappa del Ptm Andata/Ritorno – .

Bresciano. Fondazione Brescia Musei presenta a nuova tappa del progetto PTM Andata/Ritorno, l’iniziativa che offre al pubblico occasioni di scoprire e rileggere le collezioni bresciane.
In mostra da questo martedì 18 giugno, presso la Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia, un disegno di Andrea Mantegna risalente al 1460-1465 circa e raffigurante la Deposizione.
In questo caso, la sala 1 della Pinacoteca ospita il foglio più prezioso della civica raccolta di disegni: un’opera che rappresentò le collezioni bresciane nel mondo, tra New York, Londra e Parigi, e che in Italia fu chiamata a partecipare a le mostre più importanti che negli ultimi decenni sono state dedicate ad Andrea Mantegna, come le mostre di Torino e Verona. Solitamente custodito, per motivi conservativi, nei cassetti del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe, resterà temporaneamente esposto nello spazio solitamente riservato a San Giorgio e il Drago, anch’essa opera iconica delle nostre Collezioni, e anch’essa datata intorno al 1460. Il dipinto sarà ospite nei prossimi mesi della XX Esposizione Internazionale d’Arte di Illegio (Udine), Il Coraggio, che oggi apre le sue porte ai visitatori e resta visitabile nel centro montano della Carnia fino al 3 novembre.

L’esposizione del disegno di Mantegna costituisce un’occasione eccezionale, poiché ad oggi, per quanto riguarda le indagini bibliografiche e archivistiche, esso non è mai stato esposto in epoca contemporanea a Brescia. Straordinario documento dell’elaborazione del nuovo linguaggio rinascimentale da parte del maestro padovano, il foglio è legato da una significativa continuità di temi e variazioni compositive ad alcuni altri disegni conservati in prestigiose collezioni pubbliche e private. Secondo quanto si presume dalla documentazione, il foglio giunse nelle collezioni cittadine nel 1863, con il lascito di Camillo Brozzoni, e fu presentato in due mostre antologiche su Mantegna che fecero storia: nel 1930 a Londra, alla Mostra d’arte italiana promosso da Lady Chamberlain e curato da Ettore Modigliani, e nel 1948 a Zurigo per la grande mostra dedicata all’arte lombarda “Kunstschätze der Lombardei”.

Il disegno costituisce uno straordinario esempio dell’instancabile attività grafica di Andrea Mantegna, personalità cruciale per la diffusione nell’Italia settentrionale delle nuove prospettive e del gusto antiquario tipici del Rinascimento italiano, e fa parte di una vasta sequenza di studi grafici dedicati dall’artista al tema del Cristo morto.
Mantegna, come testimoniano le numerose variazioni in corso d’opera, progressivamente indaga e definisce la composizione della scena: il corpo morto del Salvatore, scorciato in diagonale, viene calato nel sepolcro da due pie donne che lo sorreggono con un lenzuolo, mentre altre due figure appena visibili, da riconoscere in Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo, accolgono il corpo nella tomba. Al centro di lei, in atteggiamento di preghiera, la Vergine si prostra con le mani giunte verso il corpo del figlio.

Il disegno viene tracciato a penna, con grande velocità, nel tentativo di fissare l’idea direttamente sulla carta. La linea, in perfetta coerenza con altre opere grafiche di Mantegna, è corposa, aggressiva, talvolta caotica, eppure “costruttiva”, tanto che “anche quando ritorna in se stessa conserva la forza della sintesi intellettuale della mente (e la mano) che ne ha creato il percorso” (Faietti, 2006). I volumi sono resi mediante il chiaroscuro, attraverso ombre che, definite dal tratteggio tipico del Mantegna, divengono più dense e rade, più marcate e più tenui a seconda del variare della luce e in relazione alle esigenze formali perseguite dall’artista: in questa chiave possiamo leggere l’addensamento delle ombre che definiscono il corpo morto di Cristo, funzionale a restituire un effetto di solidità scultorea. È quindi evidente che attraverso accorgimenti tecnici minimi – come lo spessore e la pressione del tratto o la fluidità dell’inchiostro – Mantegna riesce ad ottenere risultati espressivi significativamente diversi.

Informazione: la mostra è visibile dal 18 giugno al 3 novembre 2024.
Orari: fino al 30 settembre, dal martedì alla domenica, ore 10 – 19 (ultimo ingresso ore 18,15). Dal 1 ottobre al 31 maggio, dal martedì alla domenica, 10:00 – 18:00 (ultimo ingresso 17:15).
Biglietti: Intero 12 euro; Convenzioni: 9 euro; Gruppi e Over 65: 8 euro; Under 26, portatori di handicap (con invalidità fino al 67%) + accompagnatore gratuito, visitatore in possesso di biglietto Unesco, visitatore in possesso di biglietto mostra a Santa Giulia acquistato entro e non oltre 2 giorni prima, visitatore in possesso di biglietto emesso di Palazzo Te: 6 euro. Visitatore in possesso di biglietto emesso da Gallerie d’Italia: 8 euro; Scuole (biglietto valido per qualsiasi gruppo scolastico “formale”, con insegnante accompagnatore, che entra gratuitamente): 4 euro.
Per info e prenotazioni: CUP – Centro Unico Prenotazioni (dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 18). Festivi esclusi; 030 817 4200| [email protected].

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Si sono conclusi i laboratori formativi del progetto “SPREAD” in provincia di Catanzaro – .
NEXT Olbia. “Daily Derives” è il nuovo libro di Francesco Giua – .