Rimini, “Artiglieria pesante contro piante pioniere” – .

Le piante pioniere arrivano da nessuna parte – dal nulla. Come un miracolo. Come il miracolo della vita.
Oserei dire che sono una sintesi perfetta della vita, della vittoria della vita sulla morte.
Veronica Gugnali mi ha insegnato cosa sono le piante pioniere.
Veronica ha guidato anche la nostra passeggiata nel centro storico alla scoperta di tutta la flora che vive nelle mura di Castel Sismondo – evento inaugurale di ALTISSIME VOCI – Festival Musicale tra Terra e Cielo.
Sono tanti e sono diversi, i pionieri. Sono capaci di sorprenderti, perché sono inaspettati e imprevedibili.
Un concentrato di poesia nel cuore di una via cittadina, che continuerà ad essere una delle tante vie cittadine e che diventa invece, grazie ad esse, come un’oasi diffusa di biodiversità vegetale, con tutto ciò che questa presenza comporta in termini di fauna vita, penso soprattutto agli insetti e agli uccelli.
Da tempo tengo d’occhio gli spartitraffico nelle arterie principali della città: solo negli ultimi giorni ho visto cardellini e ballerine bianche, uccelli di una bellezza che definirei magica e che passa inosservata chi non coglie il tesoro di natura selvaggia che si nasconde dentro quei piccoli brandelli di verde urbano che ciclicamente subiscono sfalci indiscriminati e insensati.
In via Matteotti ad esempio, oltre alla fioritura delle malve, ci sono cordoli dove la vita è sbocciata dal nulla. Infatti, per mesi – dopo l’abbattimento dei pini, e dopo tutto il rimescolamento delle radici fatto quest’inverno – dentro quei cordoli non era rimasto più niente, tutto sembrava morto, sembrava il nulla.
Poi a un certo punto, dal nulla, sono arrivati ​​loro, i pionieri. Bella, vive in gioiosa libertà.
“Perché non risparmiarli almeno?” Ho chiesto agli operai che questo pomeriggio stavano falciando. Perché non mettere invece un bel cartello davanti a quel cordolo, con scritto: “isola della biodiversità”? Basta privarci della poesia, basta gesti insensati! Guardiamo, ascoltiamo e valorizziamo la natura selvaggia all’interno della città! I tempi sono maturi per cambiare mentalità!
Fatto sta che il gentilissimo operaio, vista la mia insistenza, ha scattato una foto del cortile e mi ha promesso che l’avrebbe mandata al suo capo, chiedendo di poterla salvare.
Quando tornai, qualche ora dopo, i pionieri erano ancora lì.
Ma chissà fino a quando.

CAPITOLO 2:
18 GIUGNO MATTINA

LE PIANTE PIONIERE DI VIA MATTEOTTI SONO STATE STERMINATE:
PER LORO HANNO USATO ARTIGLIERIA PESANTE.

Ieri nel primo pomeriggio l’operaio dell’Anthea mi aveva fatto il favore di scattare una foto e di inviarla al suo capo, chiedendo di risparmiarsi dallo sfalcio almeno delle belle piante pioniere che erano cresciute nel vuoto di un cordolo dove a dicembre avevano tagliato un pino e ho mescolato il tutto. la terra e le radici.
Dopo qualche ora sono tornato e li ho trovati tutti ancora lì. Stamattina alle 7 erano sbocciati dei fiori gialli che ieri non c’erano. Era una meraviglia.
Ma alle 7.15 è arrivata l’artiglieria pesante: ho fatto appena in tempo a fare qualche ultima foto, e a spostare le api – ce n’erano tante intorno alla reseda, avrebbero tagliato anche quelle, le ho fatte volare via.
“Non posso non tagliare, il mio capo dice che è brutto, dobbiamo tagliare tutto, non posso fare altro che scattare una foto e inviarla!” mi ha urlato contro l’operaio con cui avevo parlato a lungo ieri.
Anthea decide che i pionieri sono brutti e dovrebbero essere tagliati.
E pensare che Carlotta Frenquelluci, amministratore unico di Anthea, ha parlato di “mission” legata alla sostenibilità in occasione della presentazione del nuovo piano green di Rimini.
Quindi mi chiedo:
Cosa c’è di sostenibile in tanta “cura” del verde urbano?
E soprattutto: è questa una cura?

Arianna Lanci

Stampabile, PDF ed e-mailPremere
 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Galiano al Festival della Lentezza di Parma: “Se voli troppo basso muori”
NEXT oggi e domani nubi sparse, martedì 11 poco nuvoloso » - – .