Domenico La Marca: “La macchina del fango di Ugo Galli danneggia la città, non io”
Mi dispiace constatare, ancora una volta, lo stile discutibile degli attacchi del mio avversario.
Ugo Galli, in diversi comunicati davvero tristi e risentiti, mi ha ancora una volta descritto come un burattino, come una persona che non ha la capacità e il coraggio di prendere decisioni in maniera trasparente e responsabile.
Credo che si tratti di accuse molto gravi che non rientrano nella dialettica politica, ma piuttosto nella presa in giro personale.
Anche l’attacco ai candidati della mia coalizione che potrebbero diventare consiglieri comunali è del tutto pretesto e violento.
Ogni singolo candidato ha una propria storia, una propria personalità, un proprio mondo e un proprio elettorato che non possono essere ridicolizzati e sottovalutati in questo modo.
Attaccare chi è stato scelto dal popolo, con un voto libero e incondizionato, è un modo incivile e democratico di immaginare la vita pubblica di una comunità.
Tutti i miei candidati sono persone speculari e indipendenti che risponderanno alla propria coscienza e moralità, lavorando per il bene esclusivo della città.
Non risponderò a Galli evidenziando le tante ombre che affollano la sua coalizione, perché la città, ormai, ha capito chi attacca esclusivamente l’avversario e chi, ogni giorno, è tra le strade di Manfredonia per proporre la sua visione e la sua proposta di città.
Nelle ultime ore, poi, nell’arena della campagna elettorale ha tirato fuori una questione delicata e dolorosa di cui non sa nulla.
Tornando all’intervista al dottor Michele Ciani, nipote di Franca Marasco, tragicamente uccisa a Foggia lo scorso 28 agosto, Galli ha sfruttato, in un meschino tentativo di colpirmi, le parole del nipote della vittima.
Il colpevole del delitto è stato ospitato, esibendo un documento valido, in una struttura del PIS gestita dalla cooperativa di cui faccio parte. Si è presentato all’intervento sociale d’urgenza e noi, per obbligo, lo abbiamo accolto per un periodo di tempo limitato.
Il dottor Ciani si è dimenticato di dire che grazie alla nostra struttura i carabinieri hanno potuto identificare il presunto delinquente e, grazie alla mia collaborazione con gli inquirenti, è stato possibile arrestarlo.
La Procura della Repubblica di Foggia non ha ritenuto sussistente alcuna responsabilità penale della cooperativa di cui faccio parte rispetto alla condotta di tale soggetto.
Sfruttare politicamente una vicenda così complessa e dolorosa, al solo scopo di screditare la mia persona e il mio operato, credo sia un comportamento indicibile.
A seguito di questi attacchi inappropriati e volgari che hanno trasformato la mia persona in un nemico politico da delegittimare, con una mediocre macchina del fango, devo rispedire al mittente l’invito per un dibattito negli ultimi giorni di campagna elettorale.
Durante il primo turno ho sostenuto quattro confronti con i candidati alla carica di Sindaco, due televisivi e due pubblici.
Le nostre idee e soluzioni per Manfredonia sono state illustrate e descritte in quelle belle occasioni di dialogo e partecipazione.
In questi quattro giorni prima del silenzio elettorale non voglio perdere tempo in talk show con chi sa solo attaccare e denigrare gli altri. Il confronto vero, quello sui temi, sulle proposte e sui desideri, lo faccio tutti i giorni, da due mesi, dalla mattina alla sera, dalla periferia al centro, con i cittadini di Manfredonia, gli unici che avranno la possibilità L’ultima parola su chi dovrà governare la nostra città.
E’ la loro opinione che conta, nient’altro.
Auguro a Galli una conclusione di campagna elettorale più pulita e rispettosa di quella che ha avuto modo di proporre fino a questo momento.
Ha ancora tempo, in questi giorni, per parlare del futuro del Manfredonia e non del suo avversario.
Quindi basta con mitologia e favole: Manfredonia e i suoi cittadini hanno bisogno di serietà e rispetto.
