Premio L’Oréal Italia Unesco per le Donne e la Scienza, tutti i vincitori della nuova edizione – .

In Italia cresce il numero delle ricercatrici ma c’è un soffitto di vetro che non permette alle donne di raggiungere l’apice della carriera. Nel corso della cerimonia di premiazione al Museo della Tecnologia e della Scienza di Milano, sei donne italiane di talento che si sono distinte nel mondo della ricerca hanno ricevuto 20mila euro a sostegno dei loro progetti

Al Museo della Tecnologia e della Scienza di Milano, i sei ricercatori italiani che hanno saputo distinguersi nel campo della ricerca durante il XXII edizione italiana del Premio L’Oréal Italia UNESCO per le Donne e la Scienza. A ciascuno di loro è stato assegnato un premio di 20mila euro, messo a disposizione da L’Oréal Italia, per realizzare il tuo progetto in Italia. Ma non solo, nel corso della mattinata ne abbiamo parlato divario di genere, studio delle discipline STEM, divulgazione scientifica e nuove frontiere della ricerca con una serie di ospiti d’eccezione «L’impegno scientifico di L’Oréal non si è mai fermato e ha saputo adattarsi ai tempi e alle esigenze mettendo al centro la sostenibilità e la tecnologia – ha commentato Ninell Sobiecka, presidente e amministratore delegato di L’Oréal Italia – Questo Premio è stato creato nel 1998, su iniziativa di L’Oréal e dell’UNESCO, con l’obiettivo di sostenere le donne nella scienza sostenendo le ricercatrici. 7 dei vincitori delle edizioni precedenti hanno vinto il Premio Nobel. Quest’anno, in Italia, su 260 candidature, la giuria ha selezionato 6 tra i ricercatori più talentuosi che hanno vinto il riconoscimento. Il nostro obiettivo è coinvolgere un numero sempre crescente di scienziate con un segnale concreto di voler sostenere attività di ricerca e progetti di studio, per continuare a sostenere queste donne che spesso devono affrontare sfide maggiori rispetto agli uomini”.

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Verso il cambiamento

«Nel nostro Paese c’è bisogno di un grande cambiamento culturale. Siamo ancora 10 punti sotto la media europea – ha affermato l’Assessore allo Sviluppo Economico e alle Politiche del Lavoro del Comune di Milano, Alessia Cappello – C’è ancora molto da fare sui pregiudizi di genere. Nelle università, su 90mila studenti STEM, solo 30mila sono donne. Questo Premio rappresenta un concreto incentivo a sostenere la ricerca e le discipline STEM. Le aziende con progetti come questo possono contribuire a rompere i soffitti di vetro, ma anche le istituzioni devono fare la loro parte. Milano, ad esempio, lo fa con la seconda edizione di Tutor Milano al quale chiunque abbia può rivolgersi gratuitamente tra i 18 ed i 30 anni».

Anche dalle istituzioni a livello nazionale arriva forte e chiaro il messaggio di sostegno a progetti come quello realizzato da L’Oréal. Per il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini: «Ogni passo di progresso è una conseguenza della ricerca, e noi vogliamo il mondo di domani qui, oggi». Anche Eugenia Maria Roccella, Ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia, è d’accordo: «Iniziative come questa giocano un ruolo fondamentale nell’empowerment e abbattere il muro del divario di genere è uno degli obiettivi che dobbiamo porci. Storie come queste possono essere uno stimolo a mettere a frutto il proprio talento”. È intervenuta anche a distanza durante l’evento moderato dalla giornalista Rai, Micaela Palmieri Maria Chiara Carrozza, presidente del CNR: «Una commissione autorevole ha selezionato i migliori progetti, che rappresentano il passaggio di testimone per il futuro. Siamo sulla strada giusta”.

A che punto siamo con la parità di genere in Italia?

Secondo uno studio di ValoreD, in Europa è difficile attrarre le ragazze verso le materie STEM. Vengono presentati i risultati della ricerca Nicola Gila, Project Manager Research & Knowledge Management per ValoreD, specializzata in sociologia economica del lavoro che da anni studia la condizione delle donne lavoratrici: «In Italia il numero delle ricercatrici è aumentato negli ultimi 10 anni: un trend di crescita che interessa anche ha ripercussioni negli europei. Sebbene ci siano più laureate donne che laureati uomini (60% vs 40%), esiste un soffitto di cristallo che non consente alle donne di raggiungere l’apice della carriera, ma questi ostacoli si trovano in diversi momenti della “salita”, e deve essere risolto immediatamente. fin dal primo passo.”

Ha anche commentato la ricerca Donatella Sciutoingegnere e Rettore del Politecnico di Milano, nella chiacchierata al caminetto dal titolo Illuminato dalla luce della scienza”: «Quando studiavo Ingegneria, anni fa, solo il 3% del mio percorso era composto da donne. Oggi questi numeri sono migliorati, ma il divario di genere non è un problema solo italiano. Anche negli Usa si avverte una distanza tra maschi e femmine nello studio delle materie scientifiche – commenta il Rettore – Einstein diceva che è più facile rompere un atomo che un pregiudizio, e credo che si debba partire dal rendere le donne più consapevoli delle ragazze stesse scienza. È importante che anche durante l’adolescenza abbiano dei modelli da seguire, e quindi devono farlo convincere i genitori. In Italia molte scelte delle donne di non studiare le materie STEM, anche secondo le ricerche, sono influenzate dal pensiero dei genitori”.

Divulgazione scientifica, perché è importante?

Parliamo di divulgazione scientifica, ma quanto conta davvero e perché è importante? Se ne è parlato durante la premiazione con Virginia Benzi, Chiara Pacchioli E Marilù Casini, che da tempo si occupano di diffusione. «Ho sempre visto i social come un ottimo strumento per comunicare con le nuove generazioni e oggi sono tante le ragazze giovani che seguono i miei contenuti sulla fisica quantistica. Un consiglio? Uscite dalla zona di comfort”, ha detto la comunicatrice Virginia Benzi. Per Chiara Pacchioli, responsabile e coordinatrice di Generazione di steliuna community dedicata all’empowerment femminile nelle discipline scientifiche, matematiche, tecnologiche e ingegneristiche: «Con contenuti spesso stimolanti, racconto storie che coinvolgono anche fallimenti e problemi imprevisti, con l’idea che fallire sia necessario per migliorare».

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Marilù Casini, ricercatrice e divulgatrice scientifica, ha detto: «Se dovessi dare qualche consiglio ai giovani scienziati che desiderano trasmettere la loro passione per la scienza online, direi di cercare di semplificare i concetti: spesso non ci capiamo nemmeno alle conferenze! E ricordatevi che semplificare non significa “banalizzare”. Sono tornato in Italia un mese fa, dopo essere stato in Spagna, Inghilterra, Germania e Olanda perché credo che qui ci sia ancora molto lavoro da fare, anche in termini di abbattimento degli stereotipi. Da “queer” porto un respiro diverso a un settore che deve ancora lavorare molto sull’inclusione, perché ricordiamoci che non siamo tutti uguali. E un altro consiglio che vorrei dare ai giovani scienziati è quello di creare sempre più sinergie e accettarsi anche in un mondo accademico altamente competitivo”. Insomma, l’unione fa la forza. Sempre.

I sei italiani vincitori del premio

Per vincere il XXII edizione italiana del Premio L’Oréal Italia UNESCO per le Donne e la Scienza Li avevamo: Bernadette Basilico, Giada Peron, Veronica Nava, Federica Fabbri, Corti, Anna Corti e Chiara Trovatello. «Il criterio che abbiamo seguito nella selezione è stato basato sul merito – ha affermato Lucia Votano, direttore delle ricerche affiliate dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e presidente della giuria – Abbiamo preso in considerazione il curriculum, le pubblicazioni, l’impact factor, la capacità di presentare il programma di ricerca in modo chiaro e convincente. Ogni anno esaminiamo le statistiche sulla provenienza geografica dei candidati e i dati di oggi sono preoccupanti: prevale il Nord mentre il Sud è molto sottorappresentato. Un divario territoriale sul quale noi, come giuria, ci stiamo interrogando e sul quale puntiamo a intervenire, ad esempio, con campagne rivolte al Sud, per favorire una maggiore partecipazione. Questo lavoro deve coinvolgere tutte le istituzioni. Oggi i giovani ricercatori devono essere sempre più consapevoli delle proprie capacità e del proprio valore, perché c’è un valore aggiunto nella partecipazione femminile alla ricerca”.

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La giuria, composta da una giuria di illustri professori universitari ed esperti scientifici italiani e presieduta dalla professoressa Lucia Votano, ha premiato:

  • Bernadette Basilico, neurobiologo con dottorato in neuroscienze. La sua ricerca si concentra su particolari condizioni che colpiscono il sistema nervoso, affinché possano essere individuati nuovi bersagli terapeutici per il trattamento di patologie neurologiche e neuroinfiammatorie;
  • Giada Perón, astrofisico specializzato in alte energie. In particolare, la sua ricerca è dedicata all’osservazione in banda gamma di oggetti galattici come resti di supernova, nubi molecolari e ammassi stellari;
  • Veronica Nava, ecologista specializzato nello studio e nella gestione degli ambienti d’acqua dolce. La sua ricerca si concentra in particolare sugli impatti antropici su laghi e fiumi, attraverso l’analisi di dati a lungo termine e studi sperimentali;
  • Federica Fabbri, fisico, specializzato nello studio dei fenomeni subnucleari. Lavora sull’applicazione dei concetti della teoria dell’informazione quantistica allo studio delle particelle elementari prodotte ad altissima energia negli acceleratori di particelle.
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  • Anna Cortiingegnere e ricercatore biomedico, è specializzato nello sviluppo di modelli predittivi del rischio cardiovascolare basati sull’integrazione – attraverso tecniche di intelligenza artificiale – di elementi di biomeccanica computazionale e metodi di analisi avanzata di immagini mediche;
  • Chiara Trovatello, fisico sperimentale specializzato nello studio delle proprietà ottiche di materiali bidimensionali, simili al grafene. La sua ricerca riguarda il campo della fotonica, e in particolare dei laser, e utilizza tecniche di spettroscopia ultraveloce e di ottica non lineare per esplorare questi nuovi materiali, che stanno rivoluzionando il mondo dell’optoelettronica e delle comunicazioni quantistiche.
 
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