Anestesia “più delicata” per ortopedia e chirurgia del seno. “E Ravenna insegna l’Italia” – .

Anestesia “più delicata” per ortopedia e chirurgia del seno. “E Ravenna insegna l’Italia” – .
Anestesia “più delicata” per ortopedia e chirurgia del seno. “E Ravenna insegna l’Italia” – .

Ravenna, 19 giugno 2024 – Intervenire anestetizzando una sola area: a bracciouno gambauno parte del corpo.

È chiamato anestesia locoregionale, ed è una tecnica ben nota in medicina ma che non tutti sanno applicare. L’Ospedale di Ravenna costituisce un precedente: “È un punto di eccellenza della nostra unità operativa – spiega Marina Terzittadirettore di Terapia intensiva – perché il nostro ospedale è caratterizzato da una traumatologia di altissimo livello, e quindi la professionalità degli anestesisti si è progressivamente sviluppata verso l’utilizzo di tecniche anestetiche che si sono estese dall’ortopedia ad altri interventi specialistici, come la chirurgia mammaria, toracica e addominale”.

L’obiettivo è ridurre al minimo l’utilizzo dianestesia generale. “Esistono diverse tecniche che possono essere declinate in blocchi e con coperture analgesiche sempre più estese, fino a blocchi più periferici che consentono un’area di anestesia e analgesia più limitata – prosegue Terzo – e così si riduce l’incidenza dell’anestesia generale e l’impatto sul paziente. Ci sono pazienti fragili che tollerano meglio le tecniche periferiche”.

Per un po ‘di tempo ravennate insegna su questo: gli anestesisti di Santa Maria delle Crocie sono 7 quelli che fanno parte dei cosiddetti ‘gruppo locoregionale’, vanno a formare medici altrove. “Non ci siamo fermati ai corsi che si tengono qui per gli anestesisti che vengono da fuori – aggiunge Terzitta – ma siamo diventati formatori esterni. Abbiamo iniziato una collaborazione con un istituto di Verona dove siamo andati a tenere corsi utilizzando preparati anatomici che ci permettono di acquisire esperienza diretta. E lo abbiamo fatto anche per la gestione delle vie aeree, che è un punto fondamentale della nostra formazione sia a livello medico che infermieristico. Nel mese di maggio abbiamo organizzato anche una sessione formativa con ilUniversità di Bologna presso l’istituto di anatomia umana con anestesisti e rianimatori di ravennateper formare infermieri, rianimatori e medici di area critica Medicina d’emergenza. Contiamo di organizzare una seconda edizione in autunno”.

Da tempo gli anestesisti di Ravenna sono specializzati in anestesia locoregionale: primaria Marina Terzitta spinto ulteriormente in una direzione già intrapresa dal suo predecessore, Maurizio Fusari. “Dal punto di vista antalgico queste tecniche portano ad una riduzione del dolore sia in fase intraoperatoria che postoperatoria, consentendo in alcuni casi di mantenere sveglio il paziente durante l’intervento e in altri di applicare l’anestesia riducendo anestetici e oppiacei, migliorare il successo dell’operazione – dice Roberto Righettirappresentante regionale della Società Europea di Anestesia Locale Regionale e ideatore dell’attività formativa di Terapia Intensiva ravennate –. Gran parte dell’attività chirurgica viene ancora svolta in anestesia generale perché in alcuni casi è indispensabile, ma anche l’anestesia locoregionale può modulare l’anestesia generale”.

Le tecniche innovative applicate a Ravenna costituiscono un elemento attrattivo anche per i nuovi medici che aderiscono alsquadrain un periodo in cui trovare i medici è un problema: «Molti ci dicono che hanno scelto il nostro ospedale per questo, altrove è una tecnica meno sviluppata».

 
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