BOLZANO. “La regolamentazione della popolazione e l’eliminazione degli animali pericolosi sono essenziali”. Lo ha detto il presidente del Consiglio provinciale di Bolzano Arnold Schulerparlando ad una conferenza dell’“Iniziativa Braunbär” (tradotta come “Iniziativa dell’orso bruno”) nel distretto bavarese diAlta Algovia, il più meridionale della Germania. Schuler, invitato per l’esperienza avuta con i grandi predatori quando era assessore provinciale all’agricoltura, foreste, turismo e protezione civile, ha raccontato le origini del progetto Trentino”Vita Ursus“, sulla presenza dell’orso in Alto Adige nonché sulle relative esperienze e problematiche.
Finora la presenza di orsi è stata confermata solo due volte nell’Alta Allgäu: nel 2019 sono stati trovati escrementi di orso a Balderschwang e nel 2023 è stato avvistato un orso nell’Hintersteinertal. Recentemente ne è stato avvistato uno anche a Lech nel Vorarlberg, una zona che confina con l’Alta Allgäu.
“Anche se il problema non è ancora grave nella regione, vogliamo comunque essere preparati“, ha detto Schuler. Quest’anno, ha riferito Schuler, per la prima volta potrebbero essere catturati dal Trentino fino a otto orsi. Gli orsi avvistati nell’Alta Algovia potrebbero provenire anche dal Trentino.
Attualmente si discute su come gestire la presenza degli orsi bruni in futuro. “Per il futuro è fondamentale regolamentare la popolazione degli orsi ed eliminare gli animali pericolosi, che secondo l’esperienza e secondo gli esperti rappresentano circa il 3% del totale”, spiega Schuler.
