«Due anni di niente. È un imbonitore » – .

Immediate le reazioni delle opposizioni a Palazzo Cernezzi alle parole del sindaco Alessandro Stupro nell’intervista a “La Provincia” per i due anni del suo mandato. E se il sindaco si dà 300 di voti e rivendica quanto fatto aggiungendo che entro il 2027 risolverà i problemi più grandi della città, l’opposizione parla di “chiacchiere” e “grandi annunci”.

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«Un’intervista surreale, nei contenuti ancor prima che nei toni – per il leader del Pd Patrizia Lissi e il segretario comunale Daniele Valsecchi – Davvero divertente, se si dimentica che queste non sono le parole di un comico, ma di un rappresentante istituzionale. Per ora il sindaco si sta limitando a portare a termine i progetti avviati da Lucini e Landriscina. Notiamo poi che i tempi si sono allungati, e non poco: nella sua tattica dei tanti annunci, siamo già passati da 3-6 mesi a 5 anni. Un fiume impetuoso di parole seguito da pochi, pochissimi fatti e nessun rispetto delle scadenze”. Poi aggiungono: «L’ostentata sicurezza e la ricerca del nemico evidenziano il tentativo del sindaco di nascondere i tanti problemi che sta creando e che non sa risolvere. Non ci interessa seguirlo in questo percorso distruttivo, vogliamo essere propositivi per la nostra città”.

«Ha fatto a pezzi la città»

Per Svolta Civica il capogruppo Vittorio Collegamenti parla di «grandi annunci» per «progetti in fase di stallo. Rapinese fatica a portare a termine opere che, se dipendesse da lui, non esisterebbero nemmeno perché ai suoi tempi votò sempre contro. Per fortuna dello stadio si occupa un’azienda seria e molto motivata”. Nessi lo accusa poi di essere «incapace di affrontare questioni complesse» e di aver «strappato la città con modi aggressivi e divisivi, creando problemi invece di risolverli. Questa è la realtà davanti agli occhi di tutti, il resto sono parole”.

Il segretario provinciale di Forza Italia Sergio Tristezza su Facebook: «Due anni di niente (a parte il tentativo di mettere un freno a progetti altrui come il nuovo lungolago) da parte del sindaco di Como. Ora siamo a livelli di comicità volgare, che oltre a non essere nemmeno divertenti, assomigliano sempre più a un triste delirio. Di incompetenza, non di onnipotenza». Il capogruppo Giordano Molteni parla di «affermazioni che rasentano il delirio».

«Solo problemi irrisolti»

Il presidente provinciale interviene per Fratelli d’Italia Stefano Molinari: «Ci sono tanti problemi irrisolti che il sindaco giustamente continua a garantire che risolverà da qui al 2027, ma la verità è che in due anni è purtroppo riuscito a fare poco o niente. Quello che ha fatto di sicuro è sfrattare tante associazioni, chiudere asili nido mettendo in difficoltà decine di famiglie, aumentare le tariffe dei parcheggi senza per ora fare alcuna concessione a residenti, studenti e lavoratori. Certo, lo stadio sarà probabilmente pronto per la prima partita casalinga, ma grazie a un Calcio Como in mani serie e solide, non certo a lui».

Il numero uno dei Meloniani conclude dicendo: «Aspetterei a darmi 300, sarei un po’ più umile, inizierei a portare qualche risultato concreto all’azienda perché altrimenti, caro Alessandro, rischi di diventare sindaco di belle parole e pochi fatti, per di più ostile ai comaschi, lo stesso atteggiamento con cui dicevi di lottare quando eri all’opposizione”.

Usa l’ironia Elena Negretticapogruppo della Lega ed ex consigliere di Landriscina: «Auguri al nostro sindaco per il suo secondo compleanno – dice – e per quanti altri ne arriveranno secondo le sue previsioni. La sua esperienza di ottimo venditore e mediatore nel settore immobiliare gli ha permesso e gli permette di presentare con successo qualsiasi iniziativa, anche la più vuota. Anche la non comune capacità di appropriarsi di risultati non suoi appartiene alla sua indole onesta e pacata (come non riconoscere il suo cospicuo contributo per paratie, giardini sul lago, nuovo stadio e impianti sportivi. Inutile dire che questi ultimi sono già stati finanziati e progettati prima di lui). Mi dispiace che non si sia appropriato anche di Villa Olmo con la rotonda, sarebbe stato sacrosanto. Non è da tutti saper declinare abilmente in prima persona il termine che lui ha sempre riservato agli altri: fuffa».

Negretti poi prosegue il suo attacco dicendo che «è imbattibile sulle promesse» e che «per un immobiliarista lo schiaffo recentemente accusato con la mancata vendita dell’orfanotrofio è sicuramente pura sfortuna». Negretti chiude con il Politeama: «Sono certo che anche in quel caso rimedierà se non in uno dei prossimi mandati, praticamente certo anche per la sua nota capacità di ascolto, l’irraggiungibile umiltà, la proverbiale onestà intellettuale e soprattutto per il rispetto di tutto e di tutti».

 
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