Deve la sua vita a quei due poliziotti della Questura di Verona che ieri mattina erano fuori servizio e avevano deciso di riposarsi in piscina. Quando hanno visto quel bambino in salvo, Domenica e Antonio, questi i nomi dei due agenti, sono subito corsi in aiuto e, che solo poche settimane prima avevano completato il corso dell’Associazione Italiana Soccorritori per l’abilitazione all’uso del defibrillatore e per le operazioni di primo soccorso sono intervenuti facendo respirare nuovamente il bambino che, con le labbra azzurre e gli occhi rivolti verso il basso, in stato di incoscienza, sembrava già morto.
Il ragazzino si chiama Ayan Paolo e ha sei anni, e ieri era in una piscina di Verona, all’improvviso è finito sott’acqua e ha iniziato a bere. Altri bagnanti lo hanno visto e lo hanno portato a bordo della piscina. Lì, dopo essersi accorta che il ragazzino era in arresto cardiaco, Domenica ha eseguito il massaggio cardiaco, mentre Antonio è corso a cercare un defibrillatore. Trovatolo, corse ad aiutare il collega. I minuti immediatamente successivi furono frenetici: solo alla dodicesima compressione, Ayan iniziò ad espellere l’acqua e riprese lentamente a respirare.
Quando finalmente ha aperto gli occhi, accanto allo sguardo spaventato dei suoi genitori, Domenica e Antonio gli sorridevano, rimanendogli accanto finché non è intervenuto il personale medico che lo ha portato al pronto soccorso.
A poche ore dall’episodio che li ha fatti incontrare, Domenica e Antonio sono andati a trovare Ayan in ospedale dove lo hanno sorpreso con “la cassetta degli attrezzi del poliziotto. Oggi il piccolo Ayan è già stato dimesso mentre i due poliziotti hanno ricevuto gli applausi del presidente della Camera, l’onorevole Lorenzo Fontana di Verona: «I miei complimenti a Domenica e Antonio, i giovani poliziotti veronesi che, fuori servizio, hanno salvato il piccolo Ayan, in arresto cardiaco. Il loro intervento è stato tempestivo e provvidenziale. Grazie per quello che hai fatto! Un affettuoso abbraccio ad Ayan.”
