“90 milioni investiti” – .

“90 milioni investiti” – .
“90 milioni investiti” – .

È un momento storico for Bagnoli. Dopo decenni di questioni irrisolte, entro due settimane avrà inizio quello che può essere definito il primo cantiere della ricostruzione. La prima pietra della nuova zona ovest. Alcuni lavori, nell’area, già in corso, riguardano infatti le opere di bonifica. Ma la realizzazione del Hub di tecnologia ambientale (Pta) che inizierà a funzionare a metà luglio – perdite dalla società coinvolta – sarà la creazione di un nuovo edificio.

In sostanza, entro il 2027 la periferia occidentale di Napoli potrà contare su un nuovo epicentro della ricerca nei settori dell’energia e della sostenibilità. La sede in costruzione diventerà, tra le altre cose, un luogo di lavoro per trecento dipendenti: il Pta, il cui corpo centrale sarà circondato da 10 prefabbricati di 5 piani ciascuno, riunirà infatti una trentina tra le migliori aziende napoletane che operano nella sperimentazione green ed energetica. E diventerà anche una location per convegni.

IL settore delle riunioni, non a caso, si tratta di un altro ramo del turismo in forte crescita in città, con 600 milioni di indotto all’anno e un aumento degli eventi del 30% rispetto al pre-Covid. Non solo Pta, a Bagnoli: gli eventi importanti per il ponente sono tanti, e tutti imminenti: nei prossimi anni questa parte cruciale della città avrà un aspetto completamente rinnovato.

Il progetto

Il via libera alla realizzazione del Polo Tecnologico Ambientale è arrivato poco più di sei mesi fa, precisamente a dicembre 2023, dall’amministrazione Manfredi, il cui intervento è stato decisivo per sbloccare il progetto. Ma l’investimento iniziale per la realizzazione del Polo Pta risale a 16 anni faEra il 2008 quando gli investitori (tutti privati, che hanno anche una quota di minoranza in Camera di Commercio di Napoli), acquistò il terreno da Bagnolifutura.

Parliamo di 100mila metri cubi di spazio, nell’area dell’ex edificio Bagnolifutura, che verrà demolito per fare spazio al polo tecnologico ambientale. InvestitoriDopo 16 anni di attesa, Sono pronti per partire. Il progetto è imponente, in termini economici più o meno 90 milioni in totale. Ai 40 milioni iniziali spesi per l’acquisto del terreno, se ne aggiungono 50 per la realizzazione del PTA. Allo stato attuale delle cose – trapela sempre dall’azienda – il progetto esecutivo è in corso. Nel rendering, che Il Mattino presenta in anteprima, si vedono un’area verde, una rotonda, un parcheggio con pannelli fotovoltaici e un grande edificio color ruggine. Quest’ultimo sarà il Centro Serviziche sarà circondato da 10 edifici prefabbricati di cinque piani ciascuno.

I contenuti

Ci sono poi altre novità positive all’orizzonte per la periferia occidentale della città, attese da una riqualificazione che porterà residenze per studenti, arredo urbano e, infine, l’apertura del Parco dello Sport in via Cattolica. La svolta attesa da decenni è quasi realtà. Proprio in questa prospettival’apertura del cantiere del Centro Tecnologico Ambientale diventa la prima pietra concreta della rinascita. Come accennato in precedenza, l’Environmental Technology Hub svolgerà ricerche nel campo dell’energia e della sostenibilità.

Fotovoltaico e green: entrambi, ovviamente, sono temi cruciali nella società contemporanea. Ma non solo. All’aspetto culturale si aggiungerà quello dei laboratori, delle sperimentazioni e delle ricerche.

In particolare, all’interno del Pta verrà realizzata un’area museale dedicata ai reperti di archeologia industriale di cui è pieno il territorio. I reperti industriali rinvenuti durante i lavori verranno rigenerati ed esposti nel Parco Tecnologico. Un museo dell’industria napoletana, insomma. I lavori, secondo il cronoprogramma attuale, termineranno entro il il 2027. In tre anni, sostanzialmente, Bagni potrà contare su un nuovo polo scientifico, poco distante da quello di Coroglio, a Città della Scienza.

Tra 36 mesi l’area ex Italsider – con gli 1,2 miliardi di risorse annunciate ad aprile dal ministro della Coesione e dal PNRR Raffaele Fitto per la bonifica e la riqualificazione di Bagnoli – sarà verosimilmente molto diversa da come appare oggi. Alberghi, attività commerciali, parchi e spazi verdi per un rilancio dell’“altro lungomare”, non meno bello di quello di Via Partenope and Via Caracciolo. La svolta concreta è alle porte. Anzi, è già iniziata. Tra finanziamenti, partnership pubblico-private e unità di intenti politici, le condizioni per la rinascita ci sono tutte. E, se non si aggiungeranno nuove complicazioni, Bagnoli, uno dei quartieri più poetici della città, raccoglierà presto i ricavi, il decoro e la bellezza che merita.

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La mattina

 
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