Cassa di Risparmio. Un libro per raccontare la città – .

Cassa di Risparmio. Un libro per raccontare la città – .
Cassa di Risparmio. Un libro per raccontare la città – .

La Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia non ha solo plasmato la storia della città, ma ne ha rispecchiato l’identità, quella di città colta e intraprendente, attenta al risparmio e allo sviluppo, ma anche a quella che oggi si direbbe sostenibilità sociale. Questo rispecchiamento della città nella sua banca è emerso chiaramente nella presentazione del volume “Storia della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, credito, risparmio, territorio (1831-1992)” di Pier Francesco Asso, Sebastiano Nerozzi e Sara Selmi, edito da Laterza e promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia.

“È una ricerca voluta e ideata da Luca Iozzelli – ha detto il presidente uscente della Fondazione Caript, Lorenzo Zogheri – che ha occupato l’intero quadriennio, era un dovere, un modo per la Fondazione di saldare un debito con la Cassa di Risparmio nella quale affonda le sue radici e con la quale ha un rapporto molto stretto, non solo economico”. Nei saluti istituzionali da segnalare il riconoscimento del prefetto Licia Donatella Messina che ha definito la Cassa “protagonista dello sviluppo provinciale” e anche del vescovo Fausto Tardelli che nel suo messaggio ha affermato che la Cassa di Risparmio “ha svolto un lavoro encomiabile e servizio lungimirante” e ha definito la Fondazione Caript “un fiore all’occhiello della città”.

Il ruolo della Fondazione nel rapporto con la banca è stato sottolineato anche dal rappresentante di Banca Intesa, Claudio Bartolini. La presentazione del libro è stata affidata allo storico economico Giuseppe Conti e al ricercatore Andrea Ottanelli il cui contributo essenziale alla pubblicazione del volume è stato sottolineato in apertura dal presidente Zogheri. Giuseppe Conti ha sottolineato il ruolo delle casse di risparmio agli albori dell’industrializzazione e la loro peculiarità, presente anche nella banca pistoiese, di “avere un piede nel mercato e il corpo fuori dal mercato”, caratteristica che nei momenti più turbolenti della congiuntura ha rappresentato un punto di forza.

Andrea Ottanelli ha tracciato una sintesi della storia presentata nel volume, soffermandosi su alcuni momenti salienti a partire dalla nascita della Cassa di Risparmio di Pistoia nel 1932 in una città di diecimila abitanti per iniziativa di alcuni dignitari locali tra cui Niccolò Puccini con un manifesto firmato da 191 cittadini. Dopo sei mesi di vita, la Cassa ha pubblicato un resoconto delle sue operazioni, singolare prova di trasparenza. Nata come affiliata alla Cassa di Risparmio di Firenze, la Cassa di Risparmio di Pistoia si separò da essa nel 1883 in una parte finale dell’Ottocento in cui nacquero a Pistoia alcuni nuclei industriali e cominciò ad emergere la classe borghese prima assente. prendere gradualmente forma. Fin dalle origini la Cassa si è distinta per l’attenzione al territorio e alle finalità sociali e culturali. E ora la Fondazione ha raccolto il testimone di quella vocazione.

Giacomo Bini

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV L’Ariano International Film Festival ha selezionato i finalisti della XII edizione – .
NEXT Team Altamura, a Moussa Manè del Bari piace la corsia destra: la situazione – .