2 luglio cassa integrazione per i 76 lavoratori della SIR – .

2 luglio cassa integrazione per i 76 lavoratori della SIR – .
2 luglio cassa integrazione per i 76 lavoratori della SIR – .

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Il sindacato Cobas, di fronte alla conferma dell’azienda SIR di voler procedere a 76 licenziamenti, indice due sit-in per lunedì 1 luglio alle ore 9.00, uno davanti alla Prefettura di Brindisi e l’altro davanti al Comune di Brindisi.

Il sindacato Cobas esprime profonda irritazione per la posizione che l’azienda SIR ha continuato a sostenere nel corso dell’assemblea tenutasi oggi, giovedì 27 giugno, presso l’Arpal di Brindisi in via Torpisani, nel corso della procedura di licenziamento di 76 lavoratori impiegati fino a ieri nell’appalto dello scarico del carbone.

Sir ha ribadito di voler procedere con i licenziamenti a partire dal 2 luglio, annullando ogni possibilità di indennità di buonuscita.

La grave provocazione del SIR è scaturita dal rifiuto delle organizzazioni sindacali alla proposta aziendale secondo cui, in caso di ricorso alla cassa integrazione, i lavoratori avrebbero dovuto sostenere i costi della stessa attraverso la risoluzione degli accordi di secondo livello.

Dopo questa gravissima conferma, il Cobas è passato subito ai fatti rivolgendosi all’Onorevole Mauro D’Attis che si è subito avvalso delle sue competenze.

Il Cobas ha rivolto un accorato appello anche al Prefetto di Brindisi, Luigi Carnevale, per un nuovo incontro per aggiornarlo sulla situazione divenuta drammatica; insieme alla richiesta di un altro nuovo incontro a Bari presso la Task Force regionale per l’occupazione alla presenza di Enel e Sir, gli stessi argomenti dell’ultimo incontro in cui erano stati assunti impegni da parte della Sir per l’utilizzo della cassa integrazione.

Ma la data dell’incontro, prevista per l’11 luglio, è stata smentita dal Sir, ritenendola troppo lontana nel tempo.

Analogo appello del Cobas è stato rivolto al sindaco di Brindisi, Pino Marchionna, incaricato dal Governo nazionale del piano di reindustrializzazione di Brindisi.

I fatti: la legge sugli ammortizzatori sociali prevede che in caso di cessazione dell’attività possa spettare un anno di cassa integrazione.

La Sir nel corso di un incontro presso la Task Force regionale per l’occupazione, guidata dal presidente Leo Caroli, aveva accettato l’utilizzo della cassa integrazione annuale.

Questo ci avrebbe consentito di avere il tempo di provare ad ottenere gli investimenti alternativi promessi da Enel, che a un certo punto sono scomparsi, e da altri investitori.

In modo sfacciato e incredibile, il SIR chiede ai sindacati che i lavoratori che resteranno al loro posto di lavoro rinuncino a quanto ottenuto con accordi di secondo livello nel corso degli anni, a partire dai buoni pasto e altro ancora.

Di fronte alla risposta negativa di tutti i lavoratori, la SIR precisa che non intende sostenere i costi, minimi per chi guadagnava molto in Enel, della cassa integrazione e che intende quindi proseguire sulla strada della cassa integrazione.

Il sindacato Cobas è pronto a respingere le provocazioni di ENEL e SIR e ad alzare barricate per difendere tutti i lavoratori della centrale di Cerano.

For Cobas Roberto Aprile

 
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