Tele ‘dipinte’ da un pallone, le opere di Marco Adamo a Viareggio – .

Tele ‘dipinte’ da un pallone, le opere di Marco Adamo a Viareggio – .
Tele ‘dipinte’ da un pallone, le opere di Marco Adamo a Viareggio – .

Se nel gioco del calcio l’obiettivo è mandare la palla in porta, nell’arte di Marco Adamo lo scopo è mandare la palla sulla tela. Sporco di colore, ma non di fango. Il messaggio – lo dice lui stesso – è chiaro: ogni calcio di pallone è un tentativo di abbattere odio, corruzione e violenza, è una partita giocata per colorare un mondo diverso, un mondo migliore. Per farlo, Marco Adamo sceglie il pallone, non il pennello, lo usa con i piedi, non con le mani. Lo calcia e incontra tele, non reti. E sulle tele lascia le sue impronte. In mostra le opere dell’artista, fino al 15 settembre, in una mostra personale dal titolo ‘Palla al centro’, presso la Galleria Museo d’Arte Moderna e Contemporanea ‘Lorenzo Viani’ (Gamc) di Viareggio.

La mostra alla Gamc, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura di Viareggio, raccoglie le opere dell’action Painter del pallone Marco Adamo che, a forza di pentagoni ed esagoni stampati sulla superficie, gli stessi che disegnano il caratteristico pallone da calcio , crea un tessuto di stencil che disegnano astratti colorati o forme ‘impressioniste’ che si possono intravedere a colpo d’occhio. Come uno sciame di api che costruisce gli esagoni dell’alveare, Marco Adamo cuce e tinge insieme. Il pallone è coautore di un’arte che, tiro dopo tiro, forma un concetto chiaro e inconfondibile. Si diverte e scarica la tensione, facendo esplodere energia espressiva con il suo fedele compagno di palla, esecutore di traiettorie ben studiate. Le macchie di colore si sovrappongono e sostituiscono la pennellata con un simbolico ‘io c’ero’ che ricorda le pitture rupestri con stampini e impronte di mani di uomini primitivi.

Dalla ‘manata’ al pallone il passo è breve. L’artista, nato nel 1990 a Gallipoli, vive e lavora a Roma, atterra quindi su un campo da calcio immaginario e scende a giocare la partita del cambiamento, prendendo a calci l’odio e il razzismo che non gli piacciono e sostituendoli con la policromia delle sue opere. La metafora non lascia dubbi e lo sport del calcio, il più diffuso e seguito del pianeta, offre le sue ‘porte’ entro cui lanciare palle di significati e dipingere reti di creatività e colori ‘travolgenti’. Inizio della partita… palla al centro! Inoltre una scultura monumentale di circa tre metri
a forma di cuore e composto da 42 palloncini colorati realizzata in bronzo sarà collocata, per tutta la durata della mostra estiva, all’estremità della piazza del molo di Viareggio.

 
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