VENEZIA – Tutte le cose considerate Linda Conchetto, Virginia Gonzales e Lucrezia Novelloi tre studenti del Foscarini che, dopo i brutti voti nella versione, si rifiutarono di rispondere alle domande dell’orale dell’esame finale, erano tutti promossa. Per l’esame orale, in cui si sono limitati a leggere un discorso di protesta, a ciascuno di loro sono stati assegnati 4 punti su 20 e i voti finali sono stati 65, 67 e 71. Tutti i 14 studenti della classe sono riusciti a superare l’esame ma, salvo poche eccezioni (tra cui un 100), la maggior parte dei voti finali sono stati tra 60 e 80, voti certamente non terribili, ma neanche superlativi, considerando che la classe aveva vantato negli anni buoni risultati.
«MEGLIO UNO ZERO»
Mentre i docenti e il preside continuano a non rilasciare dichiarazioni, gli studenti, dopo aver visto i voti finali, hanno espresso la loro opinione sulla questione. Hanno tutti spiegato che avrebbero preferito ottenere 0 punticosì da inviare un segnale ancora più forte: i voti della classe avrebbero potuto essere più alti, ma la commissione era stata troppo severa.
«Non so cosa abbiano valutato per darci 4 punti, forse è un voto di educazione civica. Ero un po’ perplessa, forse era meglio non valutarci – commenta Virginia – all’orale volevano assolutamente mostrarmi la versione, ma io non ho voluto perché la trovavo umiliante. Ho comunque visto quale sarebbe stata la traduzione giusta, ho sicuramente fatto qualche errore, ma non abbastanza da giustificare una valutazione di 7/20. So anche di aver risposto bene alle domande di analisi del testo, ma probabilmente non sono state conteggiate. Hanno anche apportato correzioni diverse a persone diverse, contraddicendosi. La nostra classe è sempre stata una classe generalmente molto buona e i docenti ci hanno sempre apprezzato, ma i valori espressi dai voti dell’esame finale rispecchiano quelli di una classe molto mediocre. Siamo però contenti che alcuni docenti che abbiamo avuto negli anni e che non facevano parte della commissione d’esame ci abbiano sostenuto in privato facendoci i complimenti.”
“Probabilmente hanno ragionato a livello di educazione civica, assegnandoci punti come se avessimo risposto a una sola materia”, aggiunge Lucrezia, “nessuno di noi voleva essere valutato, ma hanno deciso di darci 4/20. Ci sono però dei ragazzi che hanno fatto l’orale e in totale hanno preso meno di noi. Alla ragazza che ha preso 100 lode non l’hanno dato perché in greco aveva preso 19/20 – continua – tante volte cercano di darne 20 per dare lode a chi ha lavorato tanto. Nella versione avevo fatto degli errori abbastanza marginali, alcuni erano una questione di sinonimi, ma tutta la versione era segnata in rosso. Cercherò di capire da altri esperti se gli errori che ho fatto valevano il voto preso o se la commissione era molto severa – conclude – Mi sono fatta un esame di coscienza per capire quali fossero le mie responsabilità per i brutti voti, ma non mi sembrava di aver commesso errori così gravi”.
Maturità, la protesta dei 3 studenti di Venezia: si sono presentati all’orale senza fare il colloquio. Alla fine promossi
NON HANNO CAPITO
«Sinceramente avrei gradito uno zero in più perché quello che abbiamo detto non era per il voto ma era una questione etica, commenta Linda, dandoci 4/20, hanno dimostrato di non aver capito cosa intendevamo. Diversi errori nella mia versione erano di poco conto. Molti commenti online dicevano che la correzione della versione è collegiale e che il collegio sarebbe dovuto intervenire se ci fosse stata un’ingiustizia, ma il problema è che solo uno dei professori interni sa il greco e gli altri non hanno potuto contestare le correzioni. Siamo sempre stati una classe molto brava, aggiunge, e siamo entrati negli esami con crediti molto alti, eravamo bravi nel tema e chi ha fatto l’orale lo ha fatto bene. Alla fine però i voti, anche se non sono bassissimi, sono più bassi di quanto sperassimo, tanto che molti di quelli che pensavano di prendere 80 o 85 hanno preso circa 75. Non è male, ma per chi fa fatica a ottenere un buon risultato non è molto».
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