un piano verde e innovativo – .

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Le Nazioni Unite hanno affidato presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia (IUAV) il progetto per la ricostruzione della città di GazaL’ateneo veneziano sarà quindi il timoniere di questo importante piano di sviluppo, in collaborazione con l’ Ufficio regionale per gli Stati arabi del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp). Il progetto si svilupperà nei prossimi 6 mesi: al momento le idee sono chiare e ricercatori ed esperti sono pronti a partire.

Il 19 giugno 2024 il progetto è stato presentato al pubblico nel palazzo veneziano Cà Tron, con un dibattito tra il rettore, Benno Albrecht e il rappresentante dell’Unpd, Sufian Mushasha. Per buonenotizie.it Intervistato il professor Antonio Carbonaridocente di fisica tecnica ambientale presso la sede IUAV.

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Venezia per Gaza: l’Italia in prima linea come Paese modello

È stato firmato un accordo per la ricostruzione di Gaza tra l’Università IUAV di Venezia e l’UNDP: il progetto è concreto e mira a creare una nuova città funzionale e accogliente, in un contesto pacifico e neutrale. Il professor Antonio Carbonari, coinvolto nelle fasi preliminari del progetto, spiega l’evoluzione di questo importante traguardo italiano.

«L’Università IUAV di Venezia si occupa specificatamente di ricerca e ricostruzione del dopoguerra – spiega il professor Carbonari – Abbiamo progetti in Siria, Iraq e Ucraina. La ricostruzione di Gaza sarà per noi una grande sfida: oltre il 60% della città è stato distrutto e i danni ammontano a oltre 8 miliardi di dollari.. I finanziamenti arriveranno da università, imprese e banche di tutti i paesi del mondo, oltre che da finanziatori indipendenti. Tutti devono sentirsi parte di questa impresa, nella quale l’Italia sarà in prima linea. L’Università IUAV di Venezia vuole così aprire la strada ed essere modello di ispirazione per gli altri atenei: solo la comunità può ricostruire il mondo e realizzare progetti di pace e sviluppo. Le polemiche non sono mancate, ma quello che vogliamo è portare concretezza, bellezza e innovazione a chi tornerà a vivere a Gaza, senza fare accordi per nessuno, ma pensando al futuro di tutti”.

Materiali verdelavoratori locali per la ricostruzione di Gaza

Il piano per la ricostruzione di Gaza prevede l’utilizzo di materiali verde che non richiedono l’uso di acqua. Questo è uno degli elementi più innovativi, in un contesto in cui le risorse idriche sono carenti. Inoltre, l’università IUAV, in occasione della presentazione del piano di ricostruzione, proposto di lavorare con team palestinesi e israeliani. Un modo per creare un rapporto di unione in un contesto circondato da odi e incomprensioni.

«Il rettore dello IUAV, Benno Albrecht, ha presentato il piano di ricostruzione di Gaza, consapevole che sarà un primo passo verso la pace – continuò il professor Carbonari – ci vorranno ancora alcuni mesi per iniziare a lavorare sul posto, ma il progetto mira a far rifiorire Gaza dalle sue macerie nel più breve tempo possibile. Non solo: le operazioni saranno sistematiche e cercheranno anche di migliorare ciò che non funzionava prima della guerra, creando nuovi collegamenti e modernizzando le infrastrutture. I materiali utilizzati saranno davvero innovativi: fibra di vetro resistente che non richiede spreco di acqua. Questi materiali consentiranno alle aziende locali di utilizzarli come modelli per ricostruire altre città. I nostri insegnanti e ricercatori sono specializzati nella ricerca di materiali innovativi e nella collaborazione con le aziende localiper creare piani di ricostruzione che possano essere gestiti autonomamente in futuro. La ricostruzione di Gaza è possibile e farà dell’Italia un punto di riferimento per gli altri Paesi.”

 
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