«Il guadagno in conto capitale è fortuna, vogliamo più entrate ricorrenti» – .

«Il guadagno in conto capitale è fortuna, vogliamo più entrate ricorrenti» – .
«Il guadagno in conto capitale è fortuna, vogliamo più entrate ricorrenti» – .
Mateo Retegui e l’amministratore delegato Blazquez (foto di Genoa CFC Tanopress)

Andres Blazquez ha rilasciato un’altra intervista in cui ha affrontato molti argomenti, primo fra tutti gli investimenti sul Genoa: «La certezza di essere sempre nella solita fascia di classifica di Torino e Fiorentina consente di programmare investimenti a medio termine senza avere l’incubo di una discesa in Serie B. Per riuscirci, dobbiamo ancora crescere economicamente e sistemare i costi. A livello di costo della rosa siamo tra la metà e un terzo di quelli dei club che partecipano alle coppe, tranne il Bologna che questa stagione ha fatto qualcosa di grandioso. Se riusciremo a mettere insieme una squadra da 40 milioni di ingaggi, avremo una rosa competitiva per le coppe europee, forse già nel 2025-2026, ma per arrivarci ci vogliono ancora un po’ di anni».

Il ragionamento del manager spagnolo è pieno di dati e cifre: «Se riusciremo a portare i ricavi ricorrenti intorno ai 90-100 milioni di euro nei prossimi tre anni (il Genoa arriverà a 75 milioni nella stagione 2023-2024, ndr) possiamo arrivare fino a 50-55 milioni di stipendi. Guadagni? Per me è fortuna, non gestione: può andare bene per un anno, due, ma è difficile che un club trovi un talento da mettere sul mercato e riesca a regolare i conti. Lo stadio Ferraris ci porta 300mila euro a partita, se ristrutturato potrebbe portarci 700mila euro di ricavi tra biglietti, ospitalità e merchandising nei giorni delle partite. La Regione Liguria può dare un contributo per la nuova Ferrari, anche solo per una questione di equità con La Spezia, dove ha garantito un terzo della spesa per lo stadio Picco. Inoltre Bucci è uno dei sindaci con la maggiore spirito lavorativo che abbia mai incontrato e siamo fortunati che sia favorevole alla ristrutturazione della struttura” spiega Blazquez.

Recentemente il sindaco Bucci aveva sferrato un piccolo colpo ai club genovesi, l’ad Blazquez risponde: «Il Genoa era pronto un anno fa ma, per fare qualcosa insieme, dovevamo rispettare il momento che stava attraversando la Sampdoria. Una volta cambiata la proprietà, abbiamo iniziato a lavorare in modo molto produttivo e vogliamo uno stadio UEFA di categoria 4”.

Capitolo mercato del Genoa: «Martinez ormai è quasi dell’Inter, ci sono altri giocatori che cederemo, ma la maggior parte non sono titolari. Puntiamo ad avere un impatto positivo di 10-12 milioni riuscendo a investire, come abbiamo fatto con Vitinha, anche in previsione di alcune uscite. L’indagine su Gudmundsson? Non è un processo semplice, ma Albert si è sempre detto innocente, noi gli crediamo: questo non ha influito sull’interesse di altri club nei suoi confronti perché il mercato degli attaccanti non è ancora iniziato. Vogliamo mantenere Spence, ma dipende dal Tottenham. Retegui resta a meno che non arrivino offerte faraoniche. Se volessi risanare subito i conti, venderei il meglio e il bilancio ne gioverebbe subito: ma per quale futuro? Ogni nostra iniziativa è finalizzata ad aumentare le entrate ricorrenti proprio per non finanziarci sul mercato con le cessioni» spiega l’ad del Genoa, intervistato da Calcio&Finanza.

Infine, il precario stato di salute dei 777 Partners che rischia, secondo alcuni autorevoli giornali, di portare a un cambio di proprietà all’interno del Genoa: «Non ho indicazioni da loro in merito, continuiamo a investire e a far crescere il valore del club a lungo termine. Sono un dipendente del Genoa e non della 777 soci e a volte quello che succede sopra le nostre teste lo sappiamo soprattutto dalla stampa: l’A-Cap è creditrice, con loro c’è stata una discussione e da quello che abbiamo capito è stato trovato un accordo per sistemare il calcio governo. La questione ci è esterna anche se ci riguarda a livello mediatico, ma a livello lavorativo ordinario le cose non sono cambiate, controlliamo settimanalmente le finanze con il gruppo e non è cambiato nulla: non ci sono assolutamente problemi per quanto riguarda il mondo Genoa. Nicolas Maya, membro del cda del Genoa legato a 777 Partners, si è dimesso e ora inseriremo una persona indipendente che viene dal mondo della finanza e non dal calcio. Non sarà l’unico, vorremmo mettere almeno due persone di questo tipo nel consiglio di amministrazione” conclude Blazquez.

 
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