Manfredi e Malika Ayane guidano il corteo – .

Manfredi e Malika Ayane guidano il corteo – .
Manfredi e Malika Ayane guidano il corteo – .

Napoli riabbraccia il Pride: migliaia di giovani e adulti hanno accompagnato il lungo corteo partito dall’alto Piazza del Municipioverso le 17:00, e arrivato come previsto alle Piazza Dante verso le 20:00.

L’edizione di quest’anno dell’evento più importante dedicato alla comunità LGBTQIA+intitolato “Fare la pace con i diritti”, ha avuto come madrina Malika AyaneLa cantante ha raccolto l’eredità di Anna Tatangelo e ha guidato i carri arcobaleno insieme al sindaco Gaetano Manfredi, all’assessore allo Sport e alle Pari Opportunità del Comune di il comune di Napoli Emanuela Ferrante e altre personalità.

«Nel momento storico che stiamo vivendo», spiega un ragazzo per rispondere su cosa volesse dire essere al Pride, «è fondamentale farsi sentire e lottare per i nostri diritti e per ciò che vogliamo davvero». «Bisogna lottare per raggiungere nuovi traguardi nel campo della tutela dei diritti, oggi in Italia siamo ancora molto indietro», gli fa eco un coetaneo.

Del comitato organizzatore di questa edizione fanno parte il comitato Arcigay Napoli, Le Maree Alfi Napoli, l’Associazione Transessuale Napoli, il Pride Vesuvio Rainbow e il coordinamento Vesuvio Rainbow. Orgoglio di Napoligiunto alla ventisettesima edizione, è organizzato in collaborazione con il Comune di Napoli, con il sostegno di Famiglie Arcobaleno, AGEDO, Pochos Napoli e da diversi anni riceve il riconoscimento del Patrocinio morale della Regione Campania e della Città Metropolitana di Napoli. Napoli.

Non è mancato il sostegno di partiti e gruppi politici, come il Partito Democratico, l’Alleanza Verde-Sinistra, il Movimento 5 Stelle e Rifondazione Comunista.

“Il Pride è l’affermazione dei diritti di tutti, indipendentemente dall’orientamento sessuale. È soprattutto un modo di essere presenti, di impegnarsi per migliorare le libertà di tutti”, afferma un ragazzo vestito interamente con le bandiere della comunità. LGBTQIA+.

Ma non sono solo i giovani a manifestare. Una donna di mezza età tiene in mano un grande bandiera arcobalenoè al corteo per il figlio: “Sono qui per dargli i diritti che merita. Oggi sono tante le persone che maltrattano i nostri figli, noi genitori dobbiamo essere i primi a lottare”. “Per me il Pride è la libertà di esprimersi”, dice una ragazza, “significa vedere Napoli da un’altra prospettiva perché fino ad ora non mi sono sempre sentita a mio agio”. “L’orgoglio è lotta e autodeterminazione”, dice un giovane manifestante.

 
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