Le parole dell’ex giocatore del Palermo: “Non si sale di categoria solo spendendo soldi. Devi creare un gruppo e non puoi comprarlo.
“Mi occupo di tetti, di fotovoltaico. Ho deciso di mettere da parte il calcio, almeno per ora. Vengo da un padre operaio, mi trovo bene in questo ruolo. Certo, è sicuramente più difficile che andare in campo. Ma quando finisci di giocare poi ritorni alla realtà”. Lo ha detto Michel Morganella, intervistato da “TuttoMercatoWeb”. L’esterno ex Palermo e Novara ha parlato in vista della sfida tra Svizzera e Italia, in programma alle 18 all’Olimpiastadion, valida per gli ottavi di finale di Euro 2024.
SVIZZERA-ITALIA – “Mi chiedono sempre per chi tifo perché ho padre italiano e madre svizzera. Beh, sarei felice in ogni caso. La Svizzera è cresciuta molto ultimamente, ma vedo l’Italia un po’ timida e ottusa. In una partita secca, l’Italia è sempre l’Italia. Sarà una partita difficile per entrambi. Di Marco o Di Lorenzo. Mi piacciono entrambi ma preferisco Di Marco perché osa, spinge di più. I punti di forza della Svizzera? C’è Sommer, che è un ottimo portiere. Poi c’è Xhaka che è un giocatore esperto.
PALERMO – “L’ho seguito nei playoff. È un peccato come è andata a finire. Ha avuto un periodo devastante in senso positivo e poi ha mollato. Ho detto che se fossero stati forti come gruppo sarebbero potuti arrivare alla fine. Poi ho guardato le partite e ho detto che è un peccato, perché passano ancora nel mercato di gennaio. Ma non si sale di livello semplicemente spendendo soldi. Devi creare un gruppo e non puoi comprarlo. Quando siamo saliti in Serie A contro il Novara eravamo una squadra incredibile fuori dal campo, un gruppo compatto”.
