docce e piattaforme ma degrado sugli scogli – .

docce e piattaforme ma degrado sugli scogli – .
docce e piattaforme ma degrado sugli scogli – .

IL barriere sono lì da anni, pronti a salire per raggiungere il molo dove prendere il sole Colonna spezzata, teoricamente vietato per motivi di sicurezza a causa dei temporali invernali del 2021, ma praticamente sempre affollato d’estate, vista la quasi cronica mancanza di spazio e sabbia tra via Partenope, via Caracciolo, Mergellina e Sermoneta Square.

Con poca spiaggia a disposizione, ci sarebbero delle rocce, ma in diversi punti si sono trasformate in piccole savane di erbacce e, purtroppo, di rifiuti lasciati da gente incivile. Il mare bagna Napolima è il lungomare a mancare, almeno dal punto di vista dei servizi. Il litorale, che pure richiama turisti da ogni continente e manifestazioni (dal Giro d’Italia al Racing Show), è meno sfruttato di quanto potrebbe essere.

La storia passata

E decenni, il rapporto tra il capoluogo partenopeo e le acque che lo circondano non è funzionale né sfruttato al meglio. Il Comune, con l’assessore Mobilità, alle Infrastrutture e al Mare Edoardo Cosenza – che comunque a Mappatella Beach della Rotonda Diaz ha predisposto tutte le strutture necessarie – sta cercando di risolvere il rebus per una nuova gestione del lungomare del centro cittadino. «Stiamo spingendo per uno snellimento della burocrazia marittima – sostiene lo stesso Cosenza – che ci permetta di intervenire direttamente in alcuni ambiti, che tecnicamente non sono di competenza comunale».

La folla

I turisti francesi risalgono la costa, alla ricerca di uno spazio tranquillo tra gli scogli di Via Partenope. Ma sono costretti a fare slalom tra vegetazione, cassonetti abbandonati e altri ostacoli. Poco più avanti, verso Piazza Vittoria e la Colonna Spezzata, si accalca una folla di bagnanti che, aggirato l’ostacolo delle transenne, si radunano e si tuffano dal molo in rovina. Nessuno lo ha rimesso a posto, due anni e mezzo dopo i nubifragi che lo distrussero (gli stessi che danneggiarono anche Castel dell’Ovo – interdetto, oggi con lavori in corso – e l’Arco Borbonico, ancora in attesa di ricostruzione). Inoltre, di bagnini non c’è nemmeno l’ombra su tutto il litorale. È un mare anarchico, quello del centro città, dove vige la legge del “speriamo di scappare”. Il mare c’è, ma i bagnanti sono costretti a imparare l’arte di arrangiarsi. Le ragioni dell’assenza di un piano di gestione, è bene sottolinearlo, sono per lo più burocratiche, e riguardano la distribuzione delle competenze e sulle aree costiere. Torneremo tra poco su questo punto, con le parole dell’Assessore Cosenza.

La mappa

Come detto sopra, la legge del caos sul lungomare deve essere sottratta alla Mappatella Beach, dove il Comune ha allestito servizi, docce e pedane. Stiamo parlando della fetta di spiaggia libera più grande della città tra quelle che non hanno un numero chiuso di persone e l’obbligo di prenotazione online. Qui la folla non manca, certo. E proprio qui, ieri, Europa Verde ha organizzato una manifestazione per la legalità, dopo le aggressioni subite, da parte degli abusivi, dal deputato Francesco Emilio Borrelli e dai titolari di un chiosco. “Chiediamo tolleranza zero nei confronti degli abusivi, che hanno interrotto la manifestazione – ha dichiarato Borrelli, Rosario VisoneJohn Sabatino, Rosario puglieseAgostino Galiero, Nelide Milano, Benedetta Sciannimanica, Lorenzo Pascucci and Dino Di Palma –. La nostra battaglia continuerà fino al ripristino della legalità, alla spiaggia di Mappatella e in tutte le spiagge libere della città. Mappatella è stata liberata, grazie a tante brave persone. Dopo anni di battaglia, questa spiaggia offre bagni pubblici, docce e fontane, una piattaforma e sedie per persone con disabilità.

Diritti conquistati a fatica, sui quali non ci tireremo indietro. Siamo felici che sulla spiaggia siano arrivate anche le moto d’acqua della polizia per mettere in sicurezza la zona”.

La soluzione

Il Comune, dicevamo, sta cercando di risolvere il rompicapo della gestione del lungomare. “Abbiamo sistemato largo Sermoneta, con bagni chimici, piattaforme, docce, sdraio e ombrelloni – dice Cosenza – Anche lì abbiamo guadagnato spazio. Quanto alle scogliere, la manutenzione è di competenza della Città metropolitana, mentre la pulizia spetta all’Autorità portuale. Paradossalmente, il Comune di Napoli non ha alcuna competenza in merito. Proprio per questo motivo stiamo modificando questo modello. Stiamo valutando una semplificazione in sinergia con l’Autorità Portuale, anche per intervenire sui canali, dove finiscono rifiuti che forse i cittadini non avrebbero dovuto buttare via. Stiamo studiando la possibilità di un trasferimento temporaneo dell’assegnazione di alcune aree al Comune. Interverremmo attraverso l’Asia, sto spingendo per questo. Dobbiamo assolutamente semplificare la burocrazia marittima”.

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La mattina

 
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