Crisi idrica, le promesse marinaresche della politica lucana – .

Crisi idrica, le promesse marinaresche della politica lucana – .
Crisi idrica, le promesse marinaresche della politica lucana – .

Proviamo a spiegare perché la politica dovrebbe parlare meno del tema scottante di queste settimane: la crisi idrica. Dovrebbe invece chiedere scusa ai cittadini e riparare agli errori commessi in questi decenni. Non partiamo dal 1996, sarebbe una storia lunga e complicata, tra normative nazionali e decisioni regionali, tra risorse per progetti e fallimenti nei confronti dei cittadini. Partiamo dal 2008 con un paio di obiettivi che la Regione ha annunciato in un documento di valutazione della politica di sviluppo regionale (2007-2013).

Introduction: the role of Acquedotto Lucano SpA

Acquedotto Lucano SpA gestisce il Servizio Idrico Integrato nelle fasi di captazione, adduzione, distribuzione, fognatura e depurazione, la commercializzazione delle acque sia per usi civili che industriali ed agricoli, la progettazione e gestione di reti, acquedotti e fognature, la costruzione e gestione delle opere e dei sistemi necessari alla gestione integrata delle risorse idriche, alla ricerca e coltivazione delle falde acquifere, alla gestione e realizzazione di impianti di potabilizzazione, depurazione e smaltimento delle acque ed infine all’organizzazione e gestione dei servizi connessi all’intero ciclo idrico. Si segnala che gli impianti di depurazione delle acque Montalbano e Camastra, ricadenti nell’Ambito Territoriale Ottimale della Basilicata, sono attualmente (2008) gestiti dall’Acquedotto Pugliese per conto della Società Acquedotto Lucano.

Uno degli obiettivi della politica nel 2008: il controllo a distanza

“L’utilizzo del telecontrollo in un sistema acquedottistico è fondamentale nella gestione delle reti perché permette di conoscere in ogni momento la disponibilità delle risorse (tramite il livello dei serbatoi) e il funzionamento dei dispositivi di movimentazione e regolazione (pompe e valvole). In caso di guasto del dispositivo è quindi possibile intervenire tempestivamente e comunque prima che questa situazione pregiudichi la qualità del servizio; inoltre, grazie all’analisi dei dati raccolti, è possibile prevedere in anticipo eventuali anomalie della rete e porvi rimedio immediatamente, salvaguardando così il funzionamento dell’intero acquedotto

Nell’attuale Piano d’Ambito è già stato stimato un investimento per un sistema di telecontrollo comprendente una stazione centrale, un sistema di trasmissione dati e una serie di stazioni periferiche dislocate in punti strategici della rete quali opere di presa, impianti di sollevamento, serbatoi, impianti di depurazione e depurazione. Tale spesa ammonta a 42,5 milioni di euro e l’implementazione di tale sistema consentirà in tempi rapidi di raggiungere un controllo efficiente delle perdite nelle reti. Il Sistema Informativo Territoriale (SIT) sarà lo strumento conoscitivo a supporto delle attività di monitoraggio e telemisura. Si tratta di uno strumento molto importante che prevede diverse funzioni, sia conoscitive sia specifiche per il controllo continuo degli interventi e per l’aggiornamento dei dati, il cui obiettivo è delineare un quadro delle infrastrutture idriche presenti nella Regione e inquadrare gli interventi in corso nel loro contesto territoriale.”

Dato il caos delle ultime settimane, che fine hanno fatto i 42 milioni di euro e il sistema di controllo remoto?

L’altro obiettivo: la riduzione delle perdite

Italiano: “La riduzione delle perdite idriche – prosegue il documento – di natura fisica (perdite reali) può essere ottenuta intervenendo tempestivamente seguendo la localizzazione della perdita, effettuato con tecnologie di pre-localizzazione, oppure in maniera capillare , intervenendo sui livelli di pressione in modo da eliminare gli eccessi rispetto ai valori richiesti per un buon servizio. È fondamentale considerare come la riduzione delle perdite di una rete si interseca e deve quindi essere considerata insieme alle necessità di manutenzione dell’intero sistema, interessato da un inevitabile processo di invecchiamento. Da qui la necessità di strumenti di supporto alle decisioni in grado di fornire al decisore un’adeguata visione dei risultati ottenibili e dell’onere economico connesso ai diversi scenari di riduzione tecnicamente ipotizzabili. Tali scenari possono essere ricondotti a tre tipologie principali: controllo della pressione di esercizio, ricerca attiva delle perdite idriche e successiva eliminazione, ripristino o sostituzione delle tubazioni più danneggiate; possono essere opportunamente combinati sulle reti, così da formare scenari compositi di riduzione”.

Considerato il livello di perdite e di dispersione delle acque nel territorio lucano che in alcune zone raggiunge oltre il 60%, che fine ha fatto questo obiettivo? Qui tutti parlano, anche a sproposito, in una situazione di emergenza. I politici sfruttano il disagio dei cittadini, i cittadini si svegliano solo quando gli viene tolta l’acqua dal rubinetto. Ma il ruolo della politica è anche quello di monitorare e verificare che i servizi, pagati dai cittadini, siano garantiti.

Obiettivo: Nuovi investimenti volti a modernizzare le reti e costruire nuove reti

“Per attuare tale azione la Regione procederà ad una nuova programmazione di ulteriori investimenti nelle reti, e contestualmente verificherà quanto delle opere infrastrutturali previste nella programmazione 2000-2006, ma non ancora realizzatopotranno essere trasferiti alla programmazione 2007-2013 riguardante le politiche regionali sulle risorse idriche. Questa azione contribuirà in modo significativo all’obiettivo di ridurre le perdite nelle reti idriche. Il Piano d’Ambito ha già individuato le criticità infrastrutturali delle reti i cui effetti incidono sulla qualità e sulla gestione del servizio (estensione del servizio, forniture idriche, pressione, ecc.) e ha elaborato un piano di interventi nel settore acquedottistico, che comprendono sia la ricostruzione di infrastrutture che non garantiscono i livelli di funzionalità prefissati (a causa della loro vetustà e/o del loro stato di conservazione fortemente carente) sia interventi di manutenzione straordinaria e ordinaria. …le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria e la realizzazione di nuove reti che verranno realizzate in poco tempo…” Pompe rotte, vecchi serbatoi, infrastrutture fatiscenti. Tu commenti.

 
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