Rocca di Cambio celebrating Saint Lucia – .

Rocca di Cambio celebrating Saint Lucia – .
Rocca di Cambio celebrating Saint Lucia – .


A Rocca di Cambio, Santa Lucia si festeggia il sabato e la domenica dell’ultima settimana di giugno. La solenne Santa Messa nell’Abbazia di Santa Lucia sarà celebrata alle ore 11.30 da D. Luigi Abid Sid, coadiutore della Basilica di Collemaggio a L’Aquila

L’Abruzzo è ricco di luoghi di intensa spiritualità per la straordinaria concentrazione di abbazie e monasteri, chiese, tesori d’arte e luoghi mistici frequentati da santi e predicatori, beati ed eremiti. Santa Lucia a Rocca di Cambio, Santa Maria ad Cryptas a Fossa, San Pellegrino a Bominaco, i conventi di Sant’Angelo e Santo Spirito d’Ocre: un insieme di meraviglie artistiche e religiose paragonabile solo alle terre umbre attorno ad Assisi.

The feast of Saint Lucia in Rocca di Cambio today

Rocca di Cambio è un borgo di origine medievale situato nella parte settentrionale dell’Altopiano delle Rocche, un vasto altopiano che si estende dal Monte Cagno al Monte Rotondo immerso nell’incantevole scenario del Parco Regionale Sirente-Velino. Vera sentinella delle Rocche, il comune in provincia dell’Aquila dista solo 17 km dal capoluogo e, con i suoi 1433 metri sul livello del mare, si è guadagnato il titolo di comune più alto dell’Appennino. Proprio qui il sabato e la domenica dell’ultima settimana di giugno è tradizione festeggiareSanta Luciala santa siracusana che con il suo fulgido esempio di vita riporta la luce nei giorni del solstizio d’inverno, il 13 dicembre. Dal 1794 si è deciso di spostare la data delle celebrazioni al periodo estivo a causa dell’estrema rigidità del clima della zona e delle oggettive difficoltà incontrate nello svolgimento della processione. Appena fuori Rocca di Cambio, infatti, si trova il più bel tesoro d’Abruzzo dedicato alla santa: l’Abbazia di Santa Lucia, con il suo straordinario ciclo pittorico che ricopre, come un meraviglioso tappeto colorato, gli antichi interni, risplendenti dopo il recente restauro. È la grande festa di tutto l’Altopiano delle Rocche: nei giorni della festa patronale il santuario è meta di numerosi pellegrini, provenienti in gran parte dalla Marsica, il che impone la celebrazione di numerose messe dalla mattina fino all’orario di chiusura.

Tradizionali sono la processione e la deposizione della corona ai Caduti di tutte le guerre in Piazza Maggiore Lolli e l’omaggio floreale al Parco della Rimembranza. La santa messa solenne delle ore 11.30 sarà celebrata presso l’Abbazia di Santa Lucia da Dott. Luigi Abid Sid e allietata dalla “Schola Cantorum” di Rocca di Cambio. Alle ore 13.00 seguirà l’omaggio floreale al lago dedicato a Santa Lucia, le cui acque si ritiene abbiano un effetto benefico, per questo motivo vengono deposti fiori in onore della santa ed è usanza bagnarsi gli occhi con le acque sorgive che alimentano il lago. La processione tornerà poi in paese con uno spettacolo pirotecnico. Alle ore 22.30 la notte della Rocca sarà illuminata dal caratteristico “Ballo della Pupazza” nella piazza principale.

La Chiesa Abbaziale di Santa Lucia

Danneggiata dal terremoto del 6 aprile 2009, la chiesa di Santa Lucia è stata oggetto di lunghi lavori di restauro ed è stata riaperta al culto dieci anni dopo, nel 2019. La sua fondazione risale all’XI-XII secolo, in piena era monastica, epoca in cui il vescovo di Valva entrò in possesso delle reliquie della martire e il suo culto si diffuse nelle dipendenze; ​​ma notizie certe si hanno solo a partire dal 1313. Il culto di Santa Lucia è poi legato alla sua attività di guaritrice, divenuta nei secoli protettrice degli occhi nell’uso popolare, credenza che si perpetua ancora oggi nel rito dello stagno. Sebbene venga comunemente chiamata abbazia, dell’intero complesso di edifici destinati alla vita quotidiana dei monaci sopravvive solo la chiesa. Agli occhi del pellegrino, la sobria facciata presenta un portale risalente al XV secolo; una volta entrati, si scopre l’interno in stile romanico e diviso in tre navate che custodisce preziosi affreschi di epoche diverse, databili tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo. I dipinti riproducono scene della vita di Santa Lucia e storie del Nuovo Testamento che si sviluppano su fasce orizzontali, come nell’oratorio di San Pellegrino a Bominaco e nella chiesa di Santa Maria ad Cryptas in Fossa. Tutto sembra suggerire un percorso di visita ad anello: parte dall’ingresso, attraversa la navata sinistra, raggiunge il transetto, lo percorre e infine torna al punto di partenza attraverso l’altra navata.

Ciò che salta subito all’occhio della chiesa è il presbiterio insolitamente ampio, decorato da un ricchissimo ciclo di Affreschi del XIV secolo. Sei impressionato dalUltima cenache occupa praticamente tutta la parete nord, dove il Cristo benedicente è insolitamente posto a capotavola, all’estrema sinistra e non al centro. Per rappresentare un unico si tratta invece di una serie di dettagli: manca la figura di Giù da, forse affrescato, ma poi cancellato, come farebbe pensare ad una lacuna nell’affresco e alla presenza di Paolo e Barnaba, protagonisti degli Atti degli Apostoli, ma sicuramente assenti nell’Ultima Cena, che tra l’altro si svolge su un palco riccamente decorato tavola imbandita. A destra dell’Ultima Cena c’è un posto l’affresco con la patrona Santa Luciainsieme alla Vergine col Bambino. Le sorprese non finiscono qui: alla destra della Madonna appare un santo in abiti pontificali, il cui volto è stato sfigurato: qualcuno ha voluto vedere in lui i tratti del Celestino V che si tolse gli abiti pontificali proprio il giorno di Santa Lucia, quel fatidico 13 dicembre 1294. Dalla navata centrale si accede, tramite una ripida scalinata, alla criptache contiene i resti dell’originaria chiesa dei pastori. Qui si possono ammirare le tracce di due affreschi, con i bellissimi volti di una Madonna, attribuiti a Andrea Litio e una Santa Lucia di autore sconosciuto.

Storie e bellezze dal villaggio

Probabilmente il primo nucleo insediativo di Rocca di Cambio era situato proprio nei pressi dell’attuale abbazia di Santa Lucia, edificata in seguito all’arrivo dei Longobardi, tra il VI ed il IX secolo, nella valle dell’Aquila. Secondo un’altra versione sarebbe stata fondata dagli abitanti di Forcone e Aveia nell’anno 591 per sfuggire alle mire del duca longobardo Ariulfo. Le prime fonti scritte, datate tra il X e l’XI secolo, riportano il nome del paese come Rocca Ottonesca, in onore dell’imperatore Ottone II di Bavieragiunto nella Marsica per una visita di pochi giorni all’estremo sud dei suoi domini. Ottone II si innamorò di queste terre, tanto che decise di costruire un castello ai piedi del Monte Rotondo e di ritornarvi per le battute di caccia.

Il piccolo insediamento urbano, con l’antico nome di Rocca di Cagno, partecipò alla fondazione dell’Aquila nel 1254insieme agli altri castelli e insediamenti della zona, fondò l’Aquila e cambiò nome in Rocca di Cambio solo nel 1268. Nel 1294, per volontà di papa Celestino V, fu inglobato nella contea dell’Aquila, ricevendo i privilegi di Carlo II d’Angiò. Nel 1423 la fedeltà agli Angioini costò cara a Rocca di Cambio, che venne occupata e saccheggiata dalle truppe di Il braccio di Ariete. Nel XVI secolo la fortezza subì inizialmente un periodo di dominazione spagnola per poi passare sotto il controllo della famiglia Colonna; solo nel 1895 il Comune acquisì completa autonomia. L’economia tradizionale del paese era basata sulla pastorizia e sull’artigianato: i grandi frequentatori dell’altopiano erano infatti i pastori, in cerca di pascoli e di abbondanti acque. Oggi la risorsa principale è sicuramente il turismo, sia invernale che estivo, vista la vicinanza ad uno dei centri sciistici più conosciuti e frequentati d’Abruzzo, Campo Felice.



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