L’orafo derubato davanti all’azienda da due criminali armati spray pungente: “Basta, mi fermo“. L’imprenditore Ugo Gronchi a Corriere di Arezzo esprime tutto il suo sconforto e dopo una lunga attività nel settore, alla soglia degli 83 anni, dice che è ora di chiudere qui: “Non posso lavorare per ingrassare gli altri”. Un colpo che ha portato oltre mezzo milioneprobabilmente 700mila euro (danno in parte coperto da assicurazione) ai due malviventi ripresi dalle telecamere ma con il volto coperto. Gronchi racconta l’aggressione di venerdì 28 giugno nella piazza dell’ Oro italianola sua creatura, a Badia al Pinoun Chimet in miniatura, 5 dipendenti, che recupera metalli preziosi. Gronchi aveva già subito in precedenza un furto e un’altra rapina a mano armata. L’altro giorno è stato aggredito da uno in scooter e dall’altro a piedi. Per tre ore è rimasto con gli occhi accecati dalla sostanza urticante spruzzata dai banditi fuggiti con il asta frutto di giornate di lavoro. Nel frattempo Jordan Giordiniimprenditore, presidente della sezione orafa di Confindustria, chiede che le istituzioni, la Prefettura in primis, si attivino per chiedere al governo di inviare forze speciali dopo ripetuti episodi di attacchi criminali agli operatori del principale distretto orafo d’Europa, quello di Arezzo, nel mirino della criminalità.
