edizione senza precedenti nella capitale del cinema – .

Cinefili da tutto il mondo, a Bologna. E così è stato. Il bilancio del festival «Il Cinema Ritrovato» snocciola dati inediti quest’anno, 130 mila visitatori10 mila in più rispetto all’anno scorso. Senza contare le repliche del lunedì dei film con Marlene Dietrichper non parlare dei restauri in piazza proposti fino a domenica 7. Con 5.700 accreditatotantissimi giovani, provenienti da 72 nazioni, contro i 5mila da 51 nazioni del 2023. Dominano, contraddistinti da pass, shopper e programmi di ordinanza, il paesaggio del centro di Bologna, tra Arlecchino, Jolly, Modernissimo, Lumière e Piazza Maggiore.

Lunghe file per gli ingressi “last minute”

Una babele di culture pronte a unirsi sotto l’ombrello di un linguaggio davvero universale come quello del cinema. Il sospetto di una 38a edizione ancora più partecipata c’era già prima dell’inizio, con la piattaforma di prenotazione per me luoghi nella sala sotto stress a causa del mare di afflussi. La conferma è arrivata dal lunghe file «Ultimo minuto» persone accreditate pronte a mettersi in fila ordinatamente sotto il sole pur di entrare in sala, anche se non erano riuscite a trovare posto con la prenotazione online.

In piazza Chazelle, Aronofsky, Wenders, Payne

“Avevo visto solo le foto, ma essere qui, di persona, in questa piazza, è un’emozione completamente diversa”. Questo il commento del regista americano Damien Chazellein Piazza Maggiore sia sabato che domenica. Un palcoscenico che ha visto la presenza di altri grandi personaggi del cinema internazionale come Darren Aronofsky, Wim Wenders e Alexander Payne. Con approcci meno glamour ma immersi in quello spirito celestiale di cinefilia che ogni anno inebria Bologna per 10 giorni, coronando un intero anno di attività a tutto tondo della Cineteca cittadina. Uno spirito condiviso in questi giorni anche da Marco Bellocchio, Costa-Gavras, Volker Schlöndorff, Thierry Frémaux, Nicolas Seydoux, Juho Kuosmanen, Stephanie Rothman e dai siriani Mohammad Malas e Ossama Mohammed.

The pearl of Cinema Modernissimo

Quest’anno, poi, c’è stata anche la presentazione dell’ultimo gioiello della Cineteca, l’atteso Cinema Modernissimo con il nuovo ingresso progettato da Mario NanniAnche qui numeri da record, con 12mila spettatori alla scoperta della storica sala riportata a nuova vita. D’altro canto Gian Luca Farinellidirettore della Cineteca, l’aveva scritto anche nella ponderosa Catalogare del festival, oltre 450 pagine: «Senza il pubblico che ha affollato la Leggerosenza il pubblico internazionale del Cinema Ritrovato che lo ha certificato l’Autoritàil Modernissimo non esisterebbe». Un teatro ritrovato, «frutto di una comunità internazionale che crede nel cinema e nella sua storia. Non è poco, soprattutto in un anno in cui il valore umano della convivenza e la parola pace sembrano andati perduti».

Le repliche

Il programma comprendeva classici restaurati, dive come Marlene Dietrich e Deplhine Seyrig e opere sconosciute di Giappone, Ucraina e Sud del mondoUna richiesta forte, che arriva dal pubblico, è quella di provare ad aumentare il numero delle repliche. Si tratta forse di una strada non percorribile, dati i ritmi molto serrati del festival, che a questo punto passa il testimone alle serate in piazza, fino a FerragostoCon altre chicche imperdibili, già martedì sera alle 21.45 Tirez sur le pianiste, il secondo film, restaurato, di Francois Truffaut.

 
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