«Voglio insegnare l’agricoltura» – .

«Voglio insegnare l’agricoltura» – .
«Voglio insegnare l’agricoltura» – .

È vero che a scuola non è mai troppo tardi. Tra i 16mila laureati di quest’anno, che da qualche giorno hanno iniziato i colloqui orali davanti alle commissioni, c’è un laureato speciale di 42 anni che ha scoperto la sua vocazione in età matura: fare l’insegnante di agraria. “Mio nonno mi ha trasmesso la passione per lo studio dell’agricoltura, poi la vita mi ha portato su altre strade e mi sono sposato. Oggi posso dire di avere le idee chiare sul mio obiettivo futuro”: ecco come Michele Falconeuno dei laureati adulti dell’Istituto Profagri che domani siederà davanti alla commissione esaminatrice per essere valutato nel colloquio orale. Michele ha già a suo favore una prestazione pressoché ottima nelle due prove d’esame iscritte: ha superato la prova di italiano con un punteggio di 20 su 20 e la seconda prova di indirizzo con 18 su 20.

Michele, sposato e padre di due figlie, aveva già conseguito circa 20 anni fa il diploma di scuola superiore, ovvero il diploma di maturità magistrale. Inizia però a lavorare come impastatrice per prodotti da forno azienda di Eboli. Ma ha deciso di conseguire un secondo diploma presso l’Istituto Profagri. È vero che lo studio dell’agricoltura gli ha aperto nuovi orizzonti. “E a settembre mi iscriverò alla facoltà di agraria, nella vita non è mai troppo tardi – dice – voglio fare il professore. Ho già il laurea magistrale pre-2001ma la passione per l’agricoltura trasmessami da mio nonno è sempre stata un pensiero fisso”.

Per Michele, studente diligente e appassionato di agricoltura, “tornare a scuola per prendere il diploma di agraria è stata un’esperienza meravigliosa, non è vero che a una certa età è difficile rimettersi sui libri”. Una vita tra lavoro e studio. Michele nel corso degli anni si è diviso in due. E alla fine ha raggiunto il suo obiettivo. «Attualmente lavoro come impastatrice per prodotti da forno a Eboli, ma ho trovato il tempo per rimettermi in gioco e tornare sui libri – racconta – mi sono ritrovato in una classe molto affiatata. I miei compagni di classe, anche più piccoli di me, mi hanno dato una grossa mano. E i docenti hanno fatto il resto, adattando la nostra didattica alle nostre esigenze». Perché diventare insegnante di agraria? Michele spiega che «mio nonno era contadino e fin da piccolo mi portava nei campi. Non solo mi ha trasmesso le conoscenze pratiche ma anche l’amore per le piante e le tecniche agricole. Nel corso degli anni è cresciuto il desiderio di approfondire questa conoscenza. Ho sempre sentito il bisogno di una formazione specifica. Appena ne ho avuto l’opportunità mi sono iscritto a Profagri, che mi ha dato una visione a 360 gradi del settore e ha arricchito il mio bagaglio culturale». Dopo la laurea il percorso è pianificato.

«La mia intenzione è quella di iscrivermi alUniversity in Portici or Salerno per laurearsi in agraria”, annuncia. La sua età non lo frena affatto. Ma c’è tempo per pianificare il prossimo futuro. Domani mattina ha l’esame orale e poi i festeggiamenti per il diploma di scuola superiore da adulto.

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La mattina

 
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