“Una Valtournenche senza il Cervino? Dai!” – .

“Una Valtournenche senza il Cervino? Dai!” – .
“Una Valtournenche senza il Cervino? Dai!” – .

Marco and Hervé Barmasse. Photo Stefano Torrione

Francois Cazzanelli. Cazzanelli Archive Photo

La cima del Cervino. Foto Barmasse

Allora un nostro amico, uno che “si respira bene solo dai 4000 metri in su”, ha provato a scoraggiarci. Andare a Valtournenche senza parlare della Gran Becca, è stato il succo del suo intervento, sarebbe come visitare il Louvre e saltare di proposito la sala della Gioconda.

Ebbene?, diciamocelo. La Monna Lisa la conosciamo già bene, fin troppo bene, e tutta quella gente che le si accalca davanti ce la rovina. Mentre accanto al buon Leonardo ci sono altri capolavori che, da soli, valgono il prezzo del biglietto e che forse, sedotti dal sorriso della Monna Lisa, non notiamo nemmeno.

Quindi il Cervino: troppa gente, troppa fama. Quindi siamo andati avanti con il progetto e ora che siamo nelle fasi finali della rifinitura ne siamo davvero soddisfatti. Il numero sul “Valtournenche oltre il Cervino” che tra qualche giorno riceverete a casa, o potrete acquistare in edicola, è ricco di altri “capolavori”. Un po’ più bassi forse, meno “scultorei” della roccia più nobile d’Europa, ma ricchissimi di un fascino antico.

Prenderli Grandi Mura, la lunga costa di vette che separa la Valtournenche dalla Valpelline. Sono poco più di 3900 metri, non sono serviti da rifugi “facili”, la roccia a volte è così così e quindi pochissimi li frequentano. Ma i buongustai dell’alpinismo classico li conoscono bene. Ad esempio il giovane Francois Cazzanelliche nel 2020 insieme a Francesco Ratti ha completato la prima traversata invernale completa della cresta lunga 51 chilometri che va dal Cervino alle Grandes e Petites Murailles. Un giro degno di un’impresa himalayana, di cui pubblichiamo le foto spettacolari.

Su questa cresta visse un’altra incredibile avventura nel 1994 Marco Barmasse: “L’idea”, ci racconta, “era di collegare in solitaria tutte le vette che creano una maestosa corona sopra il Breuil”. Due giorni di arrampicata ininterrotta, con le Koflach di plastica ai piedi, dalla Valle Vofrède al Lago Blu, passando per le cime dello Château des Dames, Petites e Grandes Murailles, Cervino, Testa Grigia. Un paio di decenni dopo, il figlio di Marco, Eredeper non essere da meno sulle Grandes Muraiiles, ha realizzato tre bellissime prime salite, Petit Lumignon, Ammazza Geko e Bon Noël. Le abbiamo messe a confronto, padre e figlio, per raccontarci la storia di una dinastia di guide, i Barmasse, che hanno saputo portare una ventata di alpinismo moderno ma sempre romantico nel regno del Cervino. I ritratti dei due sono firmati da Stefano Torrione.

E a proposito di fotografia, questo numero di Meridiani Montagne è stato “minacciato” fino alla fine da valanghe e valanghe. Il tempo in tarda primavera era sempre terribile, le montagne erano coperte di neve fino a bassa quota, i nostri fotografi erano disperati… Sembrava davvero che il Cervino, sapendo che per una volta non era sotto i riflettori, volesse impedirci di finire il nostro lavoro. E invece, con tanti appostamenti e tanta pazienza, abbiamo catturato i pochi squarci di cielo sereno, o quasi. Ed ecco una Valtournenche soleggiata, senza la Gioconda, ma nuova e altrettanto meravigliosa.

 
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